Do you know Fiadoni? And the Cinciarelli? What about le Cioffe, and Agnello cacio e ove? Per scoprirlo basterà puntare il lettore di Qrcode sulla bocca di 8 nonne abruzzesi, scelte fra mari e monti per raccontare i piatti più colorati della nostra tradizione. Succede all’Expo di Milano fino al 9 luglio, nel padiglione Italia, sezione Abruzzo per la Settimana del protagonismo dedicata alla nostra regione. Succede perché un gruppo bello e creativo della Facoltà di Architettura della d’Annunzio, i ragazzi di WOO_Mezzometroquadro, chiamati dalla Facoltà madre del padiglione a fare qualcosa di insolito per raccontare la tradizione culinaria abruzzese, hanno scelto di dare voce alle proprie nonne e alla loro esperienza ai fornelli d’Abruzzo.
Il risultato è davvero bellissimo. E suggestivo. E utile. E creativo. E anche innovativo, perché mai avrebbero immaginato queste “Fab 7” di andare così lontano, di essere attrici della tradizione della propria terra nientepopodimenoche all’Expo! E in modo multimediale!
Le loro foto campeggiano nel padiglione, sospese a mezz’aria da oggi a giovedì prossimo. Il QR code attiverà la loro voce, il loro idioma legato al territorio, il racconto della ricetta del cuore.
Si parte dai Fiadoni di nonna Italia, di Montesilvano, agli Gnocchetti e ceci di nonna Pasqualina di Celano, ma nel mezzo ci sono: l’agnello cacio e uova di nonna Chiara di Città Sant’Angelo; le Cioffe di nonna Anna di Sulmona; la Mugnaia di nonna Nella di Elice; la Coratella di nonna Palmerina di Avezzano e i Cinciarelli di nonna Lidia di Fallo. Se volete scoprire di che si tratta, vi invitiamo a cliccare sui nomi e visitare oltre al canale Youtube la Presentosa/Ricettatrio, anche l’animatissima pagina Facebook del gruppo, dove da oggi cominceranno ad essere condivise le videoricette (clicca qui per conoscerla).
“Il gruppo è nato l’anno scorso per narrare quello che ci accadeva intorno in Facoltà – raccontano i ragazzi – WOO è lo spazio in cui una ventina di studenti del Dipartimento di Architettura e del Dipartimento InGeo si confrontano su temi interni ed esterni al mondo universitario, facciamo anche un giornalino che si chiama come il gruppo ed esce più o meno bimestralmente. L’avventura con l’Expo è nata a seguito del ruolo creativo che la Facoltà ha avuto per la Regione Abruzzo: in pratica ci hanno chiesto di elaborare un ricettario. Così abbiamo messo insieme le nostre nonne, abbiamo scelto le ricette più rappresentative e siamo partiti. A Milano sarà possibile da oggi anche conoscere il procedimento di altre ricette, perché su dei tablet i visitatori potranno far scorrere la videoricetta e imparare a conoscere i nostri piatti”.
Un’idea semplicemente rivoluzionaria, che ha fatto breccia anche in Umbria, regione per la quale hanno immortalato altre ricette tipiche.
“Nel creare il canale La Presentosa – illustra Maura Mantelli a nome del gruppo – Siamo partiti dall’analisi della società preindustriale in cui l’identità femminile veniva rappresentata attraverso l’esibizione dell’ornamento, le donne di ogni età ritratte dai grandi artisti del “verismo” abruzzese di fine ottocento ne sono testimonianza, ed è proprio questa restituzione pittorica che ha riconosciuto un valore storico al repertorio dei gioielli d’Abruzzo. La presentosa, dentellato gioiello in oro e filigrana, può definirsi simbolo della donna abruzzese perchè ne rappresenta l’identità sociale (il nome del ricettario viene da questo). Il progetto prende vita poi non in un ristorante e non ha come protagonisti chef stellati piuttosto ha come obiettivo quello di portare all’expo le donne, o meglio le nonne, testimoni insostituibili della memoria culinaria abruzzese. Le nonne racconteranno le loro ricette dando vita ad un vero e proprio “quaderno narrativo” e saranno le giovani mani della nuova generazione a darne nuova lettura”.
Come l’hanno presa le nonne? “Benissimo, si sono divertite molto e ci hanno divertito molto nella fase di realizzazione, restituendoci piatti che noi dovremo portare avanti”.
Questo è di sicuro un bel modo per farlo.
Bravi!