Con la verve e l’entusiasmo di una cuoca “verace”, munita di spianatoia e matterello,in costume abruzzese, Irma Cauli ha impartito la sua lezione di cucina e poesia, ammassando pasta alla chitarra e preparando pizzelle al Montepulciano d’Abruzzo. Ad ascoltare insegnamenti e versi, gli alunni delle classi 1° C della scuola media “G. Pascoli” di via Roma e V° C della scuola “I. Silone” di via Milano protagonisti, insieme alle loro insegnanti, la professoressa Roberta Bizzarri e la maestra Oriana Ranieri, di un progetto su gastronomia e tradizioni elaborato in vista dell’Expo 2015.
La singolare lezione di cucina si è tenuta in mattinata alla Conad di via Milano, a Pescara, che ha organizzato l’evento con l’intento di diffondere il prezioso patrimonio, rappresentato dalle ricette e dalle tradizioni abruzzesi, anche nel proprio punto vendita.
La voce di ‘na squacciafichere
Irma Cauli, infatti, oltre ad essere titolare e cuoca del ristorante La Stazione di Atessa, è autrice della raccolta di poesie dialettali, La voce di ’na squacciafichere, in cui celebra le tradizioni popolari, il territorio e il folklore dell’Abruzzo, oltre che di commedie in vernacolo. Ha inoltre partecipato a diverse manifestazioni dialettali e concorsi ricevendo citazioni di merito.
Nella lezione di cucina alla Conad, ha presentato due dei suoi piatti forti, il Nido di Chitarra alle pallottine cace e ove e le Pizzelle salate al Montepulciano d’Abruzzo, intervallandoli con alcune delle sue poesie più significative. “Il dialetto è fondamentale, dovete conoscerlo” – ha detto a bambini e ragazzi. “Dite alle maestre e alle professoresse di insegnarvelo”.
Brava da leccarsi i baffi
Con la grinta di un’attrice, tra aneddoti e ricordi, ha declamato i versi di “Stelle senza luce”, “Le pallotte di Nonna Irma” e “Lettera a lu Bambinelle” e la poesia in cui ha rappresentato anche la sua bravura di cuoca “La Stazione”.
“A la stazione di l’Attese, lu trene cchiu ngi passe, ma ci sta Irme a li furnièlle che tifa liccà li baffe” – ha recitato prima di iniziare a cucinare. Poi, mentre rispondeva alle domande dei bambini sul significato dei termini dialettali, ha impastato e cotto la Chitarra, condendola con un sugo “finto” di pomodoro realizzato all’istante e aggiungendo pallottine cace e ove, le piccole polpette fatte con uova e formaggio.
In seguito, ha preparato le Pizzelle (chiamate anche neole o ferratelle) nella versione salata al Montepulciano d’Abruzzo raccomandando ai bambini di farle preparare a casa, con la marmellata da spalmare sopra, per una merenda sana e genuina. Conclusa la lezione, ha salutato bambini e ragazzi ansiosi di andare via per raccontare alle mamme come fare pasta e pizzelle.
“Irma Cauli non è una chef famosa” – ha affermato Fabrizio Costantini, direttore della Conad – “ma come milioni di donne cuoche ha un ruolo importantissimo, quello di custodire e tramandare un patrimonio prezioso, fatto di ricette e tradizioni, che è anche nostro compito preservare affinché non vada perso” .