Il Washington Post torna a parlare di Abruzzo e lo fa con un articolo di una firma di madre italiana, Domenica Marchetti che porta la data dello scorso 30 dicembre, in cui la giornalista racconta un evento singolare enogastronomicamente per Philadelphia, la Panarda, la terza dell’anno, che si svolge presso Le Virtù, un ristorante della parte sud della città che propone solo cose abruzzesi, come il nome smaccatamente rivela.
Eh già. L’Abruzzo del cibo e del turismo così caro alla testata americana che spesso e volentieri ci racconta. la panaria raccontata comincia intorno alle 14 per finire oltre le 22,30 di un nevoso giorno di fine anno americano. Maratona viene definita, non gara, dove i commensali, una trentina in tutto, indossano abiti comodi per dedicarsi al cibo. Viene raccontata l’origine della Panarda, quella di Villavalleonga, nel 1657, la prima ad essere documentata. Si tiene nel paese marsicano ogni 17 gennaio, perché nasce in onore di Sant’Antonio Abate. Leggenda vuole che una giovane madre di un clan chiamato Serafini lasciò il suo bambino nella sua culla mentre lei andava al pozzo. Quando tornò, trovò il bambino tra le fauci di un lupo e pregò Sant’Antonio Abate che il suo bambino rimanesse illeso. Così la giovane donnacce voto di tenere una festa annuale in onore di San Antonio. E da allora ogni anno la famiglia Serafini si è occupata della gestione della Panarda di Villavallelonga. Una maratona culinaria che è considerata dagli americani, si legge nella cronaca, un atto di sfida, in armonia con la natura dura e ostinata degli Abruzzesi.
Un po’ la storia della Panarda del ristorante Le Virtù di Philadelphia lo conferma. Il locale, infatti, nato nel 2007 in un momento in cui c’era la recessione e il titolare era malato, malgrado tutto non rinunciò all’intento di celebrare piatti tipici di un posto del mondo poco conosciuto, o, meglio, conosciuto solo da pochi nel mondo. Erano tempi durissimi, ma il ristorante si è affermato, ha avuto buone recensioni dalla stampa tecnica e da allora, ogni anno, per celebrare tale missione arriva la Panarda del ringraziamento! In pochissimo tempo il pranzo luculliano tipico abruzzese si vende, anche se costa tanto (circa 250 dollari), ma, giurano i ristoratori, non ci guadagnano granché, a parte soddisfazione e dovere di portarlo avanti.
Il modello è quello di una Panarda celebrata a Villa Santa Maria nel 1994: 10 servizi, ognuno dei quali di 5 portate. Ingredienti tipici abruzzesi presenti erano: frutti di mare per dare voce alla costa adriatica, lenticchie e fagioli coltivati nella regione; una varietà di pasta, carne di maiale e di agnello e formaggi di latte di pecora, il tutto innaffiato da una selezione di vini dalla Cantina Frentana, un produttore abruzzese. Con tanto di foto (quelle che vedete sono tratte dal Washington Post) e ricette.
Una panoramica sullo spirito della Panarda pienamente colta: il cibo per socializzare, la lunga maratona a tavola per diventare amici e raccontarsi. Questo è accaduto a Philadelfia il 30 dicembre scorso, per celebrare l’Abruzzo in un angolo di America.
Leggi l’articolo in lingua originale sul Washington Post