Decollata la seconda edizione del Salone dei Prodotti Tipici dei parchi che aprea L’Aquila con la sua rassegna di sapori tipici e tradizionali delle aree protette italiane, presso l’ex Agriformula (Nucleo Industriale Caselle di Bazzano) fino al 19 marzo. La prima edizione, che si è svolta nel maggio 2013, ha registrato cifre da record: oltre 30.000 visitatori e 150 espositori provenienti dall’Abruzzo e da diverse regioni italiane. E la seconda edizione di sicuro si impone per la qualità del messaggio culturale e colturale di cui la kermesse è impregnata.
Emozione e sorrisi al taglio del nastro, i buoni propositi dello scorso anno sono diventati una realtà che funziona e che deve essere spesa: “Ci sono tante novità – dice il motore organizzativo dell’evento Roberto Di Vincenzo – a partire dall’Arte rappresentata da una scultura viva realizzata dall’artista Nicola Bolle e che lasceremo a L’Aquila come simbolico segno di rinascita e di continuità e poi la possibilità di non avere solo una vetrina di prodotti, ma di far assaggiare che cosa significa la qualità di cui l’Italia dei parchi si fa, anzi, è portatrice. E’ bello farlo dall’Aquila, perché è la città con il territorio su cui si affacciano ben tre parchi importantissimi e farlo, perché la cultura della sostenibilità ambientale non solo torni attuale, ma si cnoughi bene anche a turismo ed enogastronomia. Perché sono settori che oggi possono scrivere un futuro diverso alla crisi che colpisce il paese e perché lo rappresentano, fanno parlare i territori e questa è la chiave di volta su cui bisognerebbe insistere a livello nazionale”. Dentro circa 250 espositori, fuori 16 operatori che arrivano dalle strade d’Italia, a portare assaggi di uno streetfood che sta conquistando attenzioni e palati nazionali. Settori affiancati, anche alla promozione del km zero, catalizzato dalle botteghe e la filosofia tutta di Campagna Amica, made in Coldiretti, di quelle della Spesa in campagna invece della Cia, delle fattorie didattiche che le due associazioni hanno messo in piedi insieme e che porteranno al salone i bambini perché sappiano com’è fatta una pecora, da cosa deriva la lana, come si fa il formaggio, da dove arrivano i prodotti della terra e chi li rende buoni e sani.
“Siamo felici di questa nuova edizione – sottolinea Lorenzo Santilli, presidente della Camera di Commercio Aquilana – Ci abbiamo creduto lo scorso anno, tanto che quest’anno ci siamo riproposti e lo faremo ancora, perché il Salone veicola un prodotto che rappresenta l’identità del territorio, perché siamo nella terra dei parchi e delle eccellenze e perché a livello nazionale e internazionale è arrivato il momento che questi due patrimoni di cui siamo dotati viaggino insieme. Il periodo è critico per tutti, ma in Italia l’unica cosa che funziona è l’agricoltura, la terra e il valore aggiunto che arriva dall’ambiente è enorme. Dobbiamo metterli a sistema. Il Salone ci sta provando e mi sembra che il risultato funzioni. Venite a scoprirlo da soli”.
Da vedere e da gustare c’è tantissimo: da un ampio programma di convegni che animano ognuna delle giornate di mostra mercato, alla musica del 1° Park on stage, il festival, di musica dei parchi, che arricchisce il Salone nella fascia serale. Significativa la partenza convegnistica con il tema della biodiversità affrontato da Carlo Cambi, giornalista, scrittore e anima dei contenuti del Salone e discusso insieme a Salvatore Basile, responsabile Biodistretti Aiab, Toni De Amicis, direttore generale di Campagna Amica, Tommaso Buffa, responsabile nazionale della Spesa in Campagna della Cia e Marcello Maranella, direttore del Parco nazionale Gran Sasso e Monteri della Laga. “Dobbiamo costruire un sistema territoriale che si basi su una catena del valore capace di arrivare dalla terra al consumatore – ha detto Carlo Cambi – Una catena fatta di prodotti, territorio ed esperienze, che arriva al consumatore finale e che deve poterlo invitare a scegliere cosa mangiare tenendo conto di tutti i passaggi che fanno il prodotto. All’Italia questo modo di rappresentarsi manca, siamo il paese che ha la dieta mediterranea come patrimonio dell’umanità, ma dove 9.300 ristoranti sono chiusi, che ha 33mila esercizi e fra questi la maggioranza è rappresentata da pizzerie, che ha ben 72mila ristoranti nel mondo che però non sono certificati e ha 60 miliardi di contrattazioni gastronomiche in corso. Tutto questo è un valore da cui non si può prescindere, ma dobbiamo essere bravi a comunicarlo. Cucina è un modo di dare, prendersi cura, trasmettere affetto, turismo, è uno scambio che mette in relazione identità e valori: non esiste buona cucina senza buona agricoltura e non c’è buona agricoltura se non c’è un buon ambiente.
In giro anche i blogger e i buyers in arrivo dagli Stati Uniti nel tentativo di creare un ponte di comunicazione e commercializzazione di immagine e prodotti sostenibili italiani.
“L’anno scorso è stata una grande edizione – ha aggiunto Massimo Cialente, sindaco dell’Aquila – Dovremmo ora fare un passo avanti: il Salone può e deve diventare un riferimento non solo nazionale, ma anche internazionale. Sullo sfondo resta solo un problema: trovare una struttura fisica che possa ospitarlo in pianta stabile, con le altre iniziative di cui l’Aquila è artefice , uno spazio fieristico serio e di riferimento”.
Un successo che è valso al Salone il riconoscimento di Fiera Nazionale. Centinaia i prodotti tipici promossi e venduti in stand con allestimenti e arredi dall’anima green che hanno fatto del Salone il primo evento fieristico d’Italia completamente sostenibile. Nato su iniziativa della Camera di Commercio dell’Aquila e promosso dal Comitato Promoexpò, il Salone dei prodotti tipici dei Parchi d’Italia anche quest’anno propone, con il suo programma culturale, idee che coniugano qualità, tipicità e ambiente e conferma un modello di promozione a chilometro zero. Un modello vincente che ha incontrato il favore di tanti sia tra il pubblico sia tra gli addetti ai lavori.
La formula di Tipici dei Parchi 2014 è quella della mostra-mercato con stand, degustazioni, show cooking e commercializzazione dei prodotti, in una visione totalmente integrata tra territorio, economia rurale, sostenibilità e turismo. Quattro giorni intensi, un programma culturale ricco e articolato per conoscere e parlare in modo concreto di temi legati ai prodotti della terra e al cibo, così come alla necessaria e continua valorizzazione delle aree protette italiane.
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BIGLIETTO INTERO € 5,00
BIGLIETTO RIDOTTO € 4,00
BIGLIETTO PER L’INTERA MANIFESTAZIONE € 9,00