Pescara. “Abbiamo scelto Pescara perché è una città che ci piace moltissimo e ha un territorio che ci interessa”, dice Michele Maruotti, 33 anni, pugliese e figlio di un imprenditore agricolo foggiano. Con la fidanzata Carmen da stamane è in via Venezia, al civico 57, a capo di una delle 5 botteghe abruzzesi di Coldiretti, si tratta di una “bottega italiana”. Così fra pomodori, zucchine, insalate, carote e altri ortaggi in arrivo dal Tavoliere, sotto l’egida della Coldiretti il centro di Pescara accoglie un altro punto vendita di prodotti certificati.
Ma perché un agricoltore pugliese apre bottega per i suoi prodotti in un territorio che ne è ricco di suo e che sta facendo del made in Abruzzo una delle ragioni per far riemergere dalla crisi tutta una filiera e nuovi imprenditori? Lo spiega David Falcinelli, coordinatore per l’Abruzzo della Fondazione Campagna Amica. “Come Coldiretti abbiamo tre modi di promuovere la qualità dei prodotti che arrivano dalla terra. C’è il mercato stanziale di Campagna Amica, dove si radunano vari imprenditori di prodotti a km zero in arrivo da un territorio regionale. Poi c’è quello evento, che prende vita in modo itinerante e accoglie anche imprenditori extra regione, che aderiscono alle regole Coldiretti e di legge. E infine ci sono le botteghe: quelle di Campagna Amica, di un imprenditore che apre anche ad altri della filiera regionale e rivende prodotti a km zero e la bottega Italiana, che auguriamo oggi in via Venezia, in cui il prodotto è slegato dal territorio regionale, ma risponde sempre ai canoni che richiede l’associazione e la legge 20/11 del ’97. Inoltre crea lavoro in un momento duro per tutti”.
Quindi, accanto ai pomodori made in Puglia, ci sono anche formaggi e salumi abruzzesi e arriveranno quelli della tradizione italiana per rispondere ad uno scopo: portare avanti la qualità su tutto il territorio nazionale.
In Abruzzo sono 5 in tutto i negozi, tre a Pescara, ma le iniziative di Coldiretti non si fermano qui: “Abbiamo programmato street market su tutto il territorio – continua Falcinelli – Sabato inaugureremo il primo Mercato della Costa dei Trabocchi, a San Vito, da cui lanceremo nuovi prodotti della filiera e non ci fermeremo a questo, stiamo pensando anche a creare altre sinergie fra gli imprenditori del settore sul fronte food, per un primo festival dello street food che abbiamo in cantiere perché la filiera sia tutta rappresentata e venga conosciuta ancora di più dai consumatori”.
Consumatori sempre più consapevoli della qualità che vogliono in pentola e in tavola: “Per questa ragione siamo concentratissimi come associazione su mercati e botteghe – afferma la presidente provinciale Coldiretti Chiara Ciavolich – Servono opportunità per farsi portatori della qualità, attraverso i mercati e le botteghe è un’opera che sta funzionando bene. Chi acquista viene garantito sia sul prodotto che sul prezzo. Inoltre, sono iniziative che interessano soprattutto i giovani e che stanno producendo lavoro e opportunità in uno dei periodi più critici sul fronte economico e occupazionale”.
Il passo successivo? Affiliare alla ristorazione la filosofia applicata alla produzione e quindi portare sulle tavole dei ristoranti abruzzesi il km zero che ha fatto breccia nel mercato agroalimentare ed enogastronomico regionale, anche in Abruzzo: “Sì – conclude la Ciavolich – sarà questo il passo successivo su cui stiamo già lavorando sicuri di un ottimo risultato”.