Per il primo anno, il pastificio abruzzese Delverde è partner di Osterie d’Italia, la nota Guida di Slow Food che da oltre vent’anni racconta la ristorazione italiana di tradizione e di territorio, con oltre 1700 locali recensiti, custodi e promotori di piatti e materie prime di altissimo valore.
A Delverde è intitolato anche un nuovo “premio speciale”: un riconoscimento per l’osteria con il miglior orto di proprietà, assegnato per questa prima edizione a la Campanara di Galeata (Fc). Un’idea che nasce per incoraggiare l’utilizzo di prodotti naturali e a Km zero, non a caso nel primo anno in cui la famosa guida con le chiocciole ha iniziato a segnalare, per ogni locale recensito, la presenza o meno di un orto proprio.
L’iniziativa è stata presentata oggi, lunedì 23 settembre, a Bra, nell’ambito di Cheese, il Salone internazionale del Formaggio organizzato da Slow Food, con la partecipazione di Fabrizio Molinari, export manager e responsabile del food service Delverde.
“Immerso in uno scenario incontaminato come quello del parco nazionale della Majella, il nostro pastificio può contare su un’altra incredibile risorsa naturale: l’acqua purissima della sorgente del Fiume Verde che rappresenta un reale valore aggiunto alla produzione, in quanto le sue stesse caratteristiche chimiche e la sua temperatura la rendono ideale per essere impastata con le migliori semole di grano duro” ha spiegato Molinari “Non è dunque difficile comprendere come Delverde possieda da sempre nel suo dna una forte vocazione all’alimentazione naturale e al rispetto per l’ambiente, valori che sono allo stesso modo parte integrante della filosofia di Slow Food, ed è per questo che abbiamo dato vita alla nostra partnership con Osterie d’Italia che ci auguriamo possa estendersi in futuro anche ad altri progetti ed iniziative congiunte”.
Dopo la presentazione, tutti gli intervenuti hanno potuto apprezzare per pranzo la pasta abruzzese, presentata nelle più varie ricette dei ristoratori di tutta Italia recensiti in Guida, presso le Tavole Accademiche dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.