Continuerà fino al 6 agosto la quarta edizione della “Sagra del pecorino di Farindola (I frutti del gregge)”, organizzata dalla Pro loco del centro vestino. Nel corso della manifestazione si potrà degustare il famoso formaggio, uno dei più apprezzati d’Abruzzo. insieme ad altri prodotti tipici locali. Ci saranno, inoltre, musica popolare e gruppi folcloristici. Nell’ambito de “I frutti del gregge” saranno serviti molinara al sugo di pecora, gnocchi al pecorino, strangozzi del pastore, ravioli del brigante al profumo di tartufo, crispelle pecorino e salsicce, pallotte cacio e ova al pecorino, braciole di pecora, pecora alla callara, spezzatino di capra e fagioli, arrosticini del “Lu Strego” e altri stuzzichini.
Il Pecorino di Farindola, prodotto con latte crudo. La caratteristica del Pecorino di Farindola è quella di essere ottenuto con latte “crudo”, cioè non fatto bollire come avviene per molti formaggi. Questo tipo di lavorazione comporta che la commercializzazione avvenga, per legge, solo dopo un periodo minimo di stagionatura di 60 giorni, necessari per eliminare totalmente l’eventuale carica batterica presente. “La preparazione del formaggio” si legge nella pagina web dedicata al pecorino dal Comune di Farindola “avviene nel modo seguente: dopo la mungitura (rigorosamente a mano viste le dimensioni piccole degli allevamenti), il latte viene riscaldato sino a riportarlo alla temperatura corporea della pecora (36-37 gradi). Quindi viene aggiunto il caglio ottenuto dallo stomaco di maiale; dopo qualche ora il latte è divenuto una massa semisolida (cagliata) che viene raccolta e posta in cestini di vimini (le c.d. fiscelle), leggermente pressata per estrarre la parte liquida e salata in superficie. Indi viene lasciata ad asciugare. Dopo un giorno o due la pizza di formaggio viene estratta dalla fiscella e inizia la fase della stagionatura, che può durare da un minimo di 60 giorni sino a due – tre anni, durante la quale le pizze di cacio devono essere cosparse settimanalmente (o anche più frequentemente) con una emulsione di olio extravergine di oliva e aceto. Frequente è anche l’uso, assieme ad olio e aceto, della passata di pomodoro. Dopo la stagionatura, il Pecorino di Farindola è finalmente pronto per essere consumato, per la gioia di tutti i buongustai”.
Il Consorzio di Tutela del Pecorino di Farindola comprende nove Comuni dell’Alta Area Vestina (Arsita, Bisenti, Carpineto della Nora, Castelli, Civitella Casanova, Farindola, Montebello di Bertona, Penne, Villa Celiera) e numerose aziende produttrici. Il Pecorino di Farindola è Presidio Slow Food. (foto tratta dal sito del Comune di Farindola).