Ultimo round dell’iniziativa del WWF che mira alla salvaguardia dell’orso marsicano, a serio rischio di estinzione. Nelle scorse settimane, decine di volontari provenienti da tutta Italia hanno potato, ripulito, recuperato oltre 300 piante di meli, meli cotogni, ciliegi, cornioli – un tempo coltivati ma oggi coperti di rovi e vegetazione selvatica – nei boschi abruzzesi della Valle del Giovenco, in Valle Roveto, Lecce dei Marsi e Villavallelonga. Da oggi al 17 novembre sarà la volta della Valle del Sagittario, dove i volontari, ospiti all’Oasi WWF Gole del Sagittario presso Anversa degli Abruzzi (AQ), daranno nuova vita agli alberi da frutto, di cui l’orso è ghiotto, insieme a potatori professionisti e agli esperti del WWF Abruzzo. Il progetto, realizzato dal WWF insieme a COOP Distretto Tirrenico grazie ai proventi dell’album di card collezionabili “Salva il tuo Pianeta”, ha l’obiettivo di garantire all’orso una fonte alternativa di cibo evitando che si avvicini a coltivazioni, allevamenti, centri abitati, per dimostrare che la convivenza tra l’uomo e questo carismatico predatore è possibile.
“L’Orso bruno marsicano” scrive il WWF “rappresenta uno degli animali più minacciati del nostro inestimabile patrimonio di biodiversità. Con una popolazione stimata sui 45/60 individui in tutto l’Appennino centrale è uno dei nostri gioielli a più serio rischio di estinzione. Purtroppo la mortalità causata dall’uomo, con investimenti stradali, bracconaggio e avvelenamento, è troppo elevata, e va tragicamente a sommarsi a quella naturale. Per salvare questa popolazione unica ed irripetibile servono interventi concreti e straordinari da troppo tempo promessi dalle diverse istituzioni coinvolte ma fermi sulla carta. Non c’è tempo da perdere”.
“L’orso bruno marsicano è un tesoro prezioso, ma con pochi decine di individui rimasti è drammaticamente in pericolo. Dobbiamo fare di tutto per proteggerlo e tutelare il suo habitat, favorendo la sua convivenza con le attività umane soprattutto in quei territori che da sempre condividiamo con lui. Recuperare gli antichi alberi da frutto sommersi dai rovi o installare recinzioni elettrificate per proteggere gli allevamenti sono interventi semplici, ma possono aiutare in concreto il nostro rapporto con l’orso. Farlo insieme ai volontari significa avvicinare giovani e nuovi amici alla sua causa, perché tutti insieme possiamo conservare questo ‘testimonial’ delle nostre montagne e dei nostri boschi, con l’auspicio che le istituzioni facciano al più presto, e con la dovuta serietà, la loro parte” ha detto Dante Caserta, presidente del WWF Italia.
Ad oggi, grazie al lavoro dei volontari guidati dai capicampo WWF e da esperti potatori del luogo, sono state recuperate circa 300 piante in 5 comuni dell’aquilano, Civitella Roveto, Civita d’Antino, Lecce dei Marsi, Ortona dei Marsi e San Sebastiano di Bisegna; la stragrande maggioranza sono meli e ciliegi canini. Con il campo all’Oasi WWF delle Gole del Sagittario, che finirà il 17 novembre, contiamo di superare le 400 piante, creando un consenso sempre maggiore sul territorio per la tutela della specie. Oltre a dare nuova vita agli alberi da frutto, i volontari hanno anche installato recinti elettrificati per proteggere gli allevamenti dalle incursioni dell’orso in cerca di cibo.