Rosso, verde, blu, marrone, bianco sono i colori delle emozioni contenute in un ricettario speciale. Valentina, Filiberto, Sara, Delfina, Massimiliano, Andrea, Riccardino, Cristina, Carla, Mariangela e Riccardone hanno dato un sapore a quelle emozioni e grazie all’aiuto dei volontari dell’Anffas di Ortona, dei docenti dell’Istituto Alberghiero di Pescara, di tutto un mondo che da sempre li accompagna perché diventino adulti un po’ più liberi, li hanno trasformati in ingredienti e li hanno cucinate, e mangiati, e raccontati in un libro che si chiama Emozioni a Tavola, pubblicato da Tinari, editore presente quando ci sono in ballo storie e sentimenti.
Il libro è uscito un anno fa, con la prefazione di Niko Romito, è stato presentato in giro per il territorio, ma il
ricordo campeggia sempre nella sede Anffas di Ortona. “Noi siamo cartai”, spiegano subito gli autori accogliendo i visitatori del centro, illustrando con fare esperto e risoluto, da cosa nasce la carta che producono lì, nel cuore della città vecchia, dentro a un’operosa fabbrica di progressi continui. Bigliettini, partecipazioni, segnalibri, scatole, scatolette, quaderni, ma anche quadri, lampade e persino braccialetti dalle forme più strane: gli 11 maestri cartai fanno questo da anni. E lo fanno bene. Sono ragazzi con disabilità più o meno gravi, fra i 20 e i 30 anni, ma questo per loro non è mai stato un “handicap”, anzi è la cosa meno evidente. Ciò che invece salta agli occhi entrando nella loro allegra officina è l’efficienza, l’utilità del loro talento, perché gli altri, quelli “normali”, non sono mastri cartai come loro, la carta non la sanno fare e loro lo sanno, tuttavia glielo insegnano.
Un anno e mezzo fa, però, l’idea venuta alla loro infaticabile guida, Nadia La Torre e allo staff che li segue, li
ha trasformati anche in apprendisti cuochi, perché la loro vita guadagnasse un’altra importante fetta di autonomia. “E’ stata un’esperienza fantastica sotto tanti punti di vista – spiega Nadia, dal 2001 è a capo dell’associazione dei genitori, grazie a sua figlia Sara è il motore di quella
speciale cartiera nata proprio perché quei figli avessero un futuro, un ruolo attivo nella vita di tutti – Abbiamo messo in piedi questo posto che qui non c’era nulla per i nostri ragazzi. Lo abbiamo fatto con le nostre forze di genitori, pensando al dopo, al loro futuro, ad una vita che non fosse di assistenza, ma che avesse un percorso di libertà dentro, perché è un loro diritto”. Così, impastando la carta, parte di quella libertà l’hanno costruita, sono riusciti anche a far aderire il Comune di Ortona alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo, assurdo a dirsi, con Montesilvano, sono i soli Comuni d’Abruzzo che l’hanno fatto.
Quasi ogni giorno ricevono visite di scolaresche, bambini che diventano apprendisti ai quali insegnare l’arte e, quasi sempre, dopo quelle visite ricevono ordinazioni per comunioni, matrimoni, cresime e così riescono a sostenere vita e attività del loro centro. E da quando sono diventati quasi cuochi, hanno imparato cos’è e com’è un chilo di zucchero o di farina, che significa fare la spesa, cucinare la pasta, e poi, la soddisfazione di
mangiare quello che, insieme, hanno messo in pentola. “Abbiamo spiegato tutto quello che c’era da sapere per prepararli – aggiunge Ivana Ruggiero, che ha seguito la costruzione del libro, passo dopo passo – Poi, durante 8 settimane, d’estate, grazie ad una volontaria che ci ha messo a disposizione una casa, abbiamo cucinato per fare il libro e mangiato per celebrare ogni progresso. Ad ogni piatto avevamo un ospite a sorpresa e l’ultimo giorno abbiamo festeggiato friggendo ciambelline allo zucchero a velo. E’ stato bellissimo, oltre che indimenticabile”.
E sfogliandolo si capisce perché. Rossa è la felicità, come il pomodoro fresco usato per le Pappardelle del contadino felice che è riuscito a mangiare anche Riccardino, che di rosso non aveva mai ingoiato nulla in vita sua. Verde per loro è la soddisfazione, ma anche l’Agnello con le verdure che piacciono tanto a Cristina, che ne consuma in gran quantità e oggi sa anche farle ad insalata. Poi c’è l’azzurro, la tranquillità del mare che hanno davanti agli occhi tutti i giorni e che ha ispirato Una tranquilla linguina di mare su cui Valentina, nel libro, è adagiata come Cleopatra, portata a spalle dai due Roberti. Ma c’è anche il marrone della tristezza, vinta grazie al cioccolato, quello delle Pappardelle golose al cacao che fanno impazzire di Riccardino e che hanno messo nella tasca a sopresa fabbricata nella tovaglietta fatta per accompagnare i piatti. Per finire col bianco, per loro è il colore della preoccupazione, quel senso di indefinito che sono riusciti a vincere grazie ad un alimento caro, materno, il latte, finito nel Risotto del desiderio, nelle Mezzelune ubriache, nelle Pere in millefoglie, nella tovaglietta scacciapensieri con le bolle che si possono scoppiare quando un’ombra si presenta ad offuscare la gioia di mangiare. Un piccolo, gustoso capolavoro che si può regalare, si può comprare per imparare le loro ricette, che diverte e commuove perché mette insieme una passione, un amore e una golosità che di solito non si trovano in un libro di cucina.
“Il nostro obiettivo era ed è far capire che essere una persona disabile non significa dover vivere ai margini della società” spiega Nadia attorniata dai ragazzi, mostrano un’intervista doppia fatta con uno scolaro ortonese e uno dei due Roberti, che alla domanda su cosa vuole nel suo futuro risponde in modo esemplare: “Diritti come tutti”. “Noi qui viviamo ogni giorno la nostra utilità – riprende Nadia – e chi ci scopre, chi ci chiede commissioni, ne rimane stupito. E poi torna. Lo facciamo in modo militante, fortunatamente non dovendo chiedere troppi aiuti e sostentamenti e questo, anche se con fatica e sacrificio, ci regala una cosa preziosissima, la libertà di andare avanti”. Cosa viene dopo il libro?
“Magari ora potremmo cucinare”, dice uno dei maestri cartai-apprendisti cuochi. Magari. In un mondo che scopre ora la dimensione cool dell’enogastronomia speriamo di vivo cuore che ci sia spazio anche per la dimensione “social-e” del cibo e della cucina. Anzi, per ora vi invitiamo a comprare il libro (lo trovate a Pescara presso la libreria Libernauta), perché è l’unico capace di regalare delle vere “Emozioni a tavola”.