Anche gli agricoltori abruzzesi in piazza a Pescara nell’ambito della mobilitazione nazionale promossa dall’associazione “Agrinseme“, formata da Cia, Confagricoltura, Legacoop, Agci e Confcooperative, per protestare, tra le altre cose, contro l’Imu sui terreni agricoli “imposta iniqua ed economicamente insopportabile”.
A Pescara sono circa 300 gli agricoltori che si sono ritrovati davanti alla prefettura. Una delegazione incontrerà il vice prefetto e poi l’assessore regionale all’agricoltura, Dino Pepe. In Abruzzo ci sono circa migliaia di aziende agricole, 170 cooperative di lavorazione e trasformazione, oltre 20 mila occupati. Il valore economico del settore è pari a circa un quinto del totale regionale. I manifestanti puntano il dito anche contro “il continuo taglio dei quantitativi di carburante agricolo agevolato”; la difficoltà di accesso al credito per gli investimenti e lo sviluppo; “il dramma dei danni da fauna selvatica e l’eccessivo peso della burocrazia”. Gli agricoltori chiedono “la celere applicazione delle nuove regole della Pac riformata e la sollecita definizione del Piano di Sviluppo rurale 2014/2020″; il rilancio dei consumo agroalimentari e la valorizzazione della qualità e tipicità dei prodotti regionali; la difesa del suolo agricolo e l’incentivazione dell’agricoltura per un corretto governo del territorio; l’incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili”. “Siamo qui – ha detto Mauro Di Zio, presidente regionale Cia (Confederazione italiana agricoltori) – per mettere al centro l’agricoltura e tutte le problematiche che sta vivendo. Tutti – ha aggiunto – dicono che l’agricoltura è importante per il futuro e poi continuano ad inserire nuove tassazioni e normative che appesantiscono il settore”.