“ Tempora di Avvento”, quattro settimane di attesa, che si traduce nell’attesa della Nascita di Gesù e del cambiamento in meglio del mondo, ma che ha una sua accezione anche contadina, identificandosi con il rinnovamento della natura e incarnando riti che simboleggiano attesa e purificazione.
Come quella dei falò. In molte zone rurali d’Italia questa tradizione resiste e si fonde al carattere purificatore del fuoco il quale, oltre a riscaldare la Madonna nel suo viaggio, il dogma nel giorno del concepimento, celebra l’immunità della Madonna dal peccato originale e prepara il suo passaggio verso Betlemme. I “fuochi” secondo tradizione hanno due poteri: liberavano dalla mala sorte, dai cataclismi e dalle malattie e propiziavano fertilità, abbondanza amore. Dunque, erano motivo di accattivarsi il bene del Cielo.
A Francavilla tradizione secolare dei focaracci si accende in tutti i rioni, le contrade e i quartieri. Dalle 18 i giovani accendono e tutta la contrada ci si raccoglie intorno fra canti, preghiere e balli dedicati alla Madonna. Una tradizione antichissima, racconta l’ex sindaco Roberto Angelucci: “Intorno ai fuochi si raduna la socialità vecchia e nuova per onorare la Madonna, ma anche per mangiare, perché è giornata di digiuno strettissimo fino a sera”. Fonte Chiaro, le Piane, i Villanesi, Santa Cecilia, rione Michetti e Rione Alento, davanti alla Sirena, sul mare i fuochi si animeranno anche di enogastronomia: fritti dolci e salati, lumachine, verza, menu vegetale quello che prende vita intorno al fuoco. “Dopo cena la gente raccoglie le braci e le porta in cantine e garage, per scaldare gli ambienti dove si apriranno i giochi ufficiali di Natale – conclude – E dopo la mezzanotte, finita la Vigilia, si riaprono le danze anche alla carne”.
Ad Atri, invece, la due giorni si accende alle 19 in piazza Duomo, con il là del Sacro Fuoco che viene benedetto perché servirà per l’accensione dei faugni all’alba del giorno successivo. La notte della Vigilia gli atriani vivere di degustazioni, castagne, vino cotto fra le specialità che finiscono nelle tavole di osterie, case e luoghi di ritrovo: socialità e assaggi in attesa dell’alba per la processione dei fauni. L’orario è fissato alle 5.15, scandito dall’accensione dei fauni che vengono portati in processione per approdare a piazza Duomo, dove accenderanno il falò. Le strade diventano teatro di folclore, musica, balli, all’alba si dice messa in cattedrale e alle 18 la processione sarà con la statua dell’Immacolata Concezione. Il tutto si conclude alle 20 in piazza Duchi d’Acquaviva con il Ballo delle Pupe, che al ritmo della banda consumano la propria danza in fuochi pirotecnici rianimando la tradizione prima che il cielo si rischiari in onore del viaggio della Madonna concepita.
Oggi, è soprattutto nel chietino che l’usanza resiste: Fossacesia, Ortona, la zona pedemontana di Guardiagrele, Fara, Lanciano, Casoli, dove la manifestazione
continua anche domani con una finalità anche commerciale oltre che folcloristica, quella dei Fuochi itineranti per il centro storico, dove i falò accompagnano anche la prima uscita comunitaria di mercatini, musica e acquisti in vista del Natale.
A Tollo, invece, fuochi per la Vigilia, mercatini il giorno dopo, con spettacoli di intrattenimento per grandi e piccini.