La terra del Fucino è e continuerà ad essere “l’orto verde d’Italia” con produzioni di qualità uniche nel panorama nazionale. Nulla a che vedere, anzi esattamente all’opposto, con l’allarme ingiustamente lanciato sulla stampa locale da alcuni consiglieri dell’opposizione del Comune di Avezzano”.
Non ci sta Coldiretti L’Aquila a far passare il Fucino come la nuova terra dei fuochi caratterizzata da “un inquinamento dovuto all’impiego di acque reflue non opportunamente depurate per l’irrigazione delle colture” (da il Centro, 4 novembre 2014, Cronaca Avezzano). Un allarme forte e ingiustificato che, secondo Coldiretti, crea solo preoccupazione tra i consumatori ed è fortemente penalizzante per le imprese.
Massima attenzione per qualità e salubrità
“Nel Fucino l’attenzione per la qualità e la salubrità dei prodotti orticoli da parte dei produttori agricoli è massima – commenta il direttore di Coldiretti L’Aquila Massimiliano Volpone – le tecniche di produzione ed irrigue praticate sono controllate con scrupolo e professionalità. Non serve ricordare che vengono adottate le più moderne e sicure tecniche di coltivazione e che da sempre la Marsica è un modello agricolo di riferimento, oltre ad essere il cuore pulsante dell’agricoltura regionale”. Giù le mani quindi dalle eccellenze indiscusse ed invidiate da tutta Italia che, tra l’altro, muovono il 25% del Pil regionale, 2mila imprese agricole e un totale di 9.800 lavoratori, con un altissimo impatto sull’economia regionale. E sull’impegno degli enti locali, Coldiretti L’Aquila spezza una lancia sull’operato dei Comuni che, come nel caso di Avezzano, “hanno fatto e fanno la loro parte assicurando la massima attenzione ed i relativi provvedimenti necessari a garantire i livelli di qualità e di sicurezza alimentare”, conclude il direttore provinciale.