Ogni estate, ai piedi della Maiella, una fila costante di auto si incanala paziente sulla provinciale che porta a Filetto, piccolo centro della Marruccina divenuto famoso per una ragione piccante, il suo peperoncino. La fila è quella diretta al Festival del Peperoncino Piccante, che si svolge dal 21 al 24 agosto e che arriva alla decima edizione. Un prodotto tipico, il peperoncino, ma anche un compagno di vita culinaria: rosso acceso, dal sapore infuocato che aggiunge bocconi di tradizione alle ricette d’Abruzzo, divenuto noto anche per essere stato usato, leggenda paesana narra, dalle nonne di Filetto per animare i nonni, tanto che anni fa tal peperoncino venne definito a ragion veduta il “Viagra d’Abruzzo” (provare per credere).
Di certo c’è che tutto ciò che si gusterà durante i 4 giorni di rassegna enogastronomica ha un denominatore comune: è piccantissimo, ma di gran gusto. “Il peperoncino esiste da sempre nella nostra tradizione enogastronomica – dice Nicolino D’Alessandro, motore dell’Accademia del Peperoncino Piccante di Filetto e promotore, da sindaco, della prima edizione del festival – Festival dopo Festival abbiamo fatto diventare Filetto la capitale del peperoncino piccante e questo è importante per il territorio e per la conoscenza di quello che è un prodotto principe nella cucina tipica abruzzese”.
Il primo festival è nato nell’agosto del 2005, poi sono arrivati convegni, studi, ricerche, tanti gadget che animano stand e percorso della quattro giorni e uno studio di settore teso a fare diventare il peperoncino autoctono noto in tutto fuori regione e fuori Italia, per alimentare una vera e propria industria artigiana collegata. Durante quei giorni la vita del piccolo centro a un passo dal Parco Nazionale della Maiella e da Guardiagrele, diventa piccante… grazie ai piatti che chef popolani preparano per l’occasione e per consentire a migliaia e migliaia di persone di assaggiarlo: “Ci raggiungono in tanti – dice ancora il presidente – perché i piatti che promuovono il peperoncino sono tanti e davvero singolari da assaggiare. Ma oltre al pittoresco, si promuove un prodotto del territorio, lo facciamo con un’attività di ricerca e studi seria, perché diventi un valore aggiunto sempre più forte per la nostra terra”.
Oggi, “Sua Maestà il Peperoncino” è stato assaggiato in tutte le possibili salse e ha sposato la solidarietà tante volte, aggiungendola al ricco menù dei cuochi paesani: dolci a base di cioccolata, gelato, bevande, paste aglio e olio e peperoncino, trippa, spezzatino di maiale, baccalà, pallotte cace e ove, pollo, vitello, ciammaiche (lumache al sugo), pizze, frittate, piade, salsicce, perfino gli arristicini, liquori, cocktail piccanti, ma, qualcosa da assagiare ancora è rimasto: “Quest’anno, presenteremo anche piadina e crispelle – annuncia D’Alessandro – farcite entrambe con la Nutella piccante, che i nostri chef stanno già preparando. Le crispelle, sono i fritti tipicamente natalizi, le facciamo con la Nutella resa piccante dal nostro peperoncino, il sapore lascerà senza fiato per la bontà e la particolarità che il nostro peperoncino dà alla cioccolata, una bontà”.
Ancora, quest’anno ci sarà il 4° Concorso Fotografico dal tema “Il piccante d’effetto nasce solo a Filetto“. Parole chiave: peperoncino, rosso, piccante, Filetto in Festival, sono ammesse stampe fotografiche sia in bianco e nero che a colori, i cui formati dovranno essere lato maggiore compreso tra 20-40 cm e lato minore 13-30 cm. i partecipanti possono presentare un massimo di sei opere, montate su cartoncino minimo 30×40. Cibo, ma anche musica dal vivo degli anni ’60-’80, liscio, canti e danze folkloristiche.