Hanno prima scoperto che cos’è un seme di grano di saragolla, poi lo hanno visto polverizzarsi e diventare farina, poi, unito all’acqua l’hanno impastata quella farina e con matterelli e chitarra l’hanno trasformata in cibo. Ha aperto le porte alla didattica la settima Festa Nazionale dell’Agricoltura in corso fino a domani in piazza a Teramo.
A fare da ciceroni due pionieri del biologico, Pietro Fiore e la moglie, titolari del Podere San Biagio di Controguerra che durante la settimana e le varie stagioni di raccolto accoglie scolaresche da tutta la provincia per illustrare e far conoscere il lato bio del loro territorio. Così, con un mulino portatile hanno fatto la farina e con l’attrezzatura per impastarla, sono arrivati fino alla pasta, generando nei bambini talmente tanto entusiasmo che alcuni hanno trovato l’impresa assai più attraente di un’ora spesa fra zombie e universi sconosciuti di Nintendo, Wii e Psp.
Un gran risultato! “Abbastanza comune – smorza lo stupore Pietro Fiore, il Virgilio dei Cereali per l’iniziativa Cia – I bambini si lasciano trasportare attraverso queste esperienze, conoscono i materiali toccandoli con mano, fanno esperienza impastando la farina e, nel nostro podere, anche mangiando il prodotto finito: che sia pane, olio o mosto. Già perché i nostri percorsi sono tre: uno riguarda i cereali e il loro impiego, quindi pane e pasta; l’altro il vino, organizziamo anche vendemmie e pigiature didattiche da noi, in contenitori dove i bambini possono pestare l’uva con i piedi; poi c’è l’olio, dalla raccolta delle olive alla spremitura e all’assaggio,magari sul pane appena fatto. Ne escono entusiasti e un po’ più pronti sia come consumatori che, magari, coltivatori di domani”.
Un’attività che fa un gran bene all’agricoltura: “Intensificheremo questo settore – aggiunge Donato Di Marco, responsabile del centro di assistenza agricola della Cia Regionale, non solo perché rivela quanto è ricco il territorio, ma perché ci aiuta a portare giuste informazioni sul nostro patrimonio regionale all’interno delle famiglie, attraverso dei veicoli eccezionali che sono i bambini”.
Mentre la dimostrazione finisce nella piazzetta di Sant’Anna dove la Fattoria Cia è collocata arriva anche il sottosegretario all’Agricoltura Giuseppe Castiglione, che li saluta e aggiunge: “La terra è un posto straordinario, perché contiene tutti gli elementi necessari a costruire l’identità di un territorio, di una regione, dell’intero paese – dice – Girando per l’Italia si viene a contatto con un mondo che ha tanti problemi che, come Governo, stiamo cercando di risolvere o, quantomeno, di semplificare, con persone che hanno investito e investono in questo settore, perché gli appartiene, perché è un pezzo della loro storia. Un settore che ha grandi speranze di diventare portante per il futuro, che si sta specializzando, che è innovativo, dove arrivano le idee e le imprese anche di giovani che non sono figli di agricoltori e a cui teniamo molto”.
Un settore che attraversa varie ombre, ma che ha anche luci, una di queste è la prima linea rappresentata dalle giovani generazioni, che in un convegno nell’ambito della Festa si è confrontata e unita alla prima linea di diverse generazioni fa, costruendo un fronte unico di resistenza, di più, di rilancio dell’agricoltura. “A Vilnius il nostro monito è arrivato dritto al cuore della Comunità Europea – spiega Luca Brunelli, presidente Nazionale dell’Associazione Giovani Agricoltori Cia – Facciamo una piattaforma con l’Associazione Nazionale Pensionati per procedere con misure che siano in grado sia di agevolare le nuove generazioni, che di dare un futuro dignitoso anche a quanti hanno già lavorato e per tanti anni, preservando le proprie aziende da crisi, tagli e politiche svantaggiate. Oggi che l’agricoltura può offrire delle opportunità è necessario che siano reali, che si rivolgano sia ai figli degli agricoltori che stanno prendendo in mano il mestiere dei padri, sia a chi entra in questo mondo senza avere alcuna tradizione familiare”. Coraggio che deve essere premiato con altrettanto coraggiose politiche di sostegno.
Un intento promosso dai senior, che sono gomito a gomito con gli junior, lo conferma Vincenzo Brocco, presidente nazionale dell’Associazione Pensionati Cia: “Dobbiamo fare in modo che il futuro delle nuove generazioni di agricoltori ci sia e sia dignitoso – dice – per questo ci siamo uniti mettendo a disposizione forze, esperienza, conoscenza e rete di contatti per smuovere la politica verso dei traguardi che siano a vantaggio di tutti e che soprattutto ridiano respiro al settore che sta attraversando un periodo faticoso, con l’aggravante di essere quello che tiene, ma con un peso quasi insostenibile”.