Per mesi la marineria di Pescara ha chiesto di non effettuare il fermo pesca estivo, essendo stata ferma, cioéa terra e senza lavorare, per undici mesi a causa del mancato dragaggio del porto. Ora, però, a poche settimane dalla ripresa delle uscite in mare, la categoria si spacca e nel momento in cui viene chiamata ad esprimersi sul fermo pesca estivo, il 50 per cento dice di essere favorevole ad effettuare lo stop e l’altra metà vuole continuare a lavorare, senza osservare il periodo di fermo.
Una notizia diffusa dalla voce della categoria Mimmo Grosso, postata su Facebook, con la cronaca e il commento della scelta: “E’ stata una votazione democratica a scrutinio segreto – dice il rappresentante dell’Associazione Armatori Pescara Mimmo Grosso – e si è deciso di votare per “fare chiarezza”. L’esito del voto ha mostrato che la categoria è divisa in due parti pressoché uguali. “Nulla da obiettare per chi non ancora “sazio”di 11 mesi a terra vuole fortemente osservare un altro mese e mezzo di stop – posta Grosso – La restante parte della marineria, me compreso che dice no ad un ulteriore stop della pesca, spiega i motivi per cui sarebbe un suicidio se ciò dovesse accadere. Una situazione economica disastrosa, è la motivazione principale, a seguire tutte le altre. 1) Canale avamporto, già ci sono le prime avvisaglie di scarsa profondità. Con uno stop di 45 giorni torneremo punto a capo, non saremo più in grado di uscire ed entrare dal porto di Pescara. 2) Mercato Ittico. Un’occasione unica per un rilancio del nostro mercato attualmente un pò in crisi. 3) Riarmo unità da pesca. Appena sborsati ingenti somme di denaro per riarmo pescherecci. Pura follia gettare di nuovo le attrezzature da pesca appena comperate. Denari spesi per la rimessa in efficienza del peschereccio secondo le normative vigenti. 4) Premio fermo biologico 2013. E’ bene fare chiarezza con la tempistica di erogazione del beneficio, sia alle imprese che ai lavoratori dipendenti. Ricordo ulteriormente che 200 lavoratori dipendenti sono a secco di euro dal lontano 30 settembre 2012,e le imprese dal 28 febbraio 2013. Queste realtà inducono la restante parte della marineria in seria difficoltà a fare un esposto alle autorità competenti per un esenzione dal fermo pesca 2013” .