L’immagine del Trebbiano e del Montepulciano abruzzesi in Germania è legata ad un condizionale. Quello che la stampa tedesca, dopo aver parlato di frode riferendo dei controlli ad una partita di 1,3 milioni di libri di vino biologico in arrivo dall’Abruzzo per l’imbottigliamento in due cantine della Mosella, ha cominciato ad utilizzare sulla situazione. E quello rilanciato dalla durissima presa di posizione, dell’assessore regionale all’Agricoltura Mauro Febbo che parla di una vera e propria bufala (leggi il nostro articolo precedente).
Prima Febbo: “Non esiste nessuno scandalo e le contestazioni sollevate sono prive di ogni fondamento”. L’assessore invita gli organi di stampa a trattare la questione con delicatezza perché se: “Da un lato abbiano divulgato notizie di illeciti sulla base di analisi effettuate su vini già imbottigliati da importatori tedeschi senza permettere alcun contraddittorio alle aziende abruzzesi qualificate come produttrici, dall’altro abbiano esteso ingiustificatamente il problema, inerente una specifica analisi su una piccola partita di prodotto, a tutto il vino Montepulciano e Trebbiano abruzzese, ciò con il malcelato appoggio della stampa tedesca».
«Vorrei inoltre manifestare – aggiunge l’Assessore regionale – le mie perplessità sulle metodiche impiegate per tali analisi e per i criteri di valutazione adottati, tanto che risulta come, in successivi controlli eseguiti sugli stessi vini tra laboratori ufficiali italiani e tedeschi, vi siano inspiegabili differenze nelle conclusioni pur in presenza di una metodologia codificata ed uniforme. Quanto sopra, unitamente all’indubbia serietà delle aziende coinvolte, non può non far sorgere forti dubbi sulla validità e l’accuratezza stessa di impiego del metodo utilizzato, dubbi che sono ora al vaglio delle autorità italiane e comunitarie, da cui ci si attende una celere presa di posizione».
Poi la stampa tedesca. Il vino è arrivato l’estate scorsa dall’Italia per essere imbottigliato e venduto come prodotto di qualità a basso prezzo nella grande distribuzione popolare tedesca. Accade con moltissimi prodotti alimentari, ovunque in Europa e nel mondo: olio, pasta, sottoli e sottaceti e vino, appunto. Quando il vino è stato imbottigliato, gli addetti non avrebbero fatto caso all’annacquamento, emerso in agosto, a seguito di controlli fatti dalle autorità teutoniche. E qui entra in gioco il condizionale, perché nell’articolo che vi riportiamo nel link c’è scritto che gli addetti non si sono accorti di nulla imbottigliando e che “Almeno due cantine sarebbero coinvolte nella truffa (In den Betrug seien mindestens zwei Kellereien an der Mosel verwickelt)”. Il pezzo prosegue dicendo che non è ancora chiaro se il vino sia stato annacquato in Italia o in Germania, testualmente: “Ob der Wein erst in Deutschland oder bereits in Italien mit Wasser gestreckt wurde, ist derzeit noch unklar”.
La prima presa di posizione è stata quella dell’eurodeputato di Forza Italia, Sergio Silvestris, che all’Ansa ha annunciato: “Il vino Montepulciano e Trebbiano Doc biologico 2012 esportato in Germania non è assolutamente annacquato. Intervenga la Commissione Europea per fare chiarezza sulla vicenda e per salvaguardare l’immagine delle cantine abruzzesi”. Non solo, lo ha scritto in una interrogazione parlamentare e in una mozione di risoluzione a seguito di alcuni articoli pubblicati dalla stampa tedesca, secondo cui intere partite di vino biologico sarebbero annacquate.
Ma una volta scoppiata la bomba, il problema è che sia che abbiano ragione i controlli tedeschi, sia che si riveli che le vicende siano andate in modo diverso rispetto alle apparenze come tutti speriamo: il Trebbiano e il Montepulciano abruzzese tutto è finito nel fascio del vino annacquato senza esserlo.
Lo spazio per gridare forte in difesa della qualità del Trebbiano e del Montepulciano abruzzesi c’è, eccome. Mettiamo a disposizione anche il nostro, perché questa voce si levi alta a difesa di centinaia, forse migliaia di produttori che dentro e fuori dall’Abruzzo non annacquano nulla.