“L’andamento del turismo alberghiero italiano da giugno ad agosto di quest’anno (rispetto allo stesso periodo del 2012) conferma il punto di frenata della crisi, riscontrato in via previsionale ad inizio estate per l’intero settore, pur lasciando sul campo perdite di fatturato e diminuzione di occupati”. È quanto afferma il Presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, alla lettura dei dati relativi al monitoraggio mensile effettuato dal Centro Studi della Federazione.
“Giugno -prosegue Bocca- ha registrato un modesto +0,2% di presenze alberghiere, seguito da luglio con un +0.7% ed agosto con un +1,4% per un risultato complessivo del trimestre estivo pari ad un +0,8% determinato da un-2,7% di clientela italiana e da un +4,7% di quella estera.
“A fronte comunque del complessivo incremento di pernottamenti -sottolinea Bocca- il giro d’affari anche nel 2013 subirà una flessionequantificabile al momento almeno in un -8%, in diretta conseguenza della flessione generalizzata dei prezzi, politica tariffaria obbligata dalla congiuntura mondiale.
“Altra nota dolente riguarda il calo di occupati che vede da gennaio ad agosto un -4,5% di lavoratori, di cui un -5,1% a tempo indeterminato ed un -4% a tempo determinato. “Un risultato storico, -evidenzia il Presidente degli albergatori italiani- sul quale non potrà non aprirsi un dibattito, emerge infine in relazione alla quota di presenze dei clienti d’albergo, che per la prima volta nella storia moderna delle rilevazioni statistiche vede il sorpasso della componente estera su quellaitaliana, attestatesi da gennaio ad agosto rispettivamente al 50,3% per gli stranieri ed al 49,7% per gli italiani. Segno inconfutabile di come il nostro sistema ricettivo e il Bel Paese nel suo insieme mantengano una forte capacità di attrarre la clientela internazionale. “A questo punto -conclude Bocca- le condizioni per una robusta ripartenza del settore ci sono tutte e Governo e Parlamento devono sostenere un piano strategico condiviso urgente ed improcrastinabile che contenga almeno tre punti: la deducibilità dell’IMU che grava sugli immobili alberghieri, il credito di imposta per gli imprenditori che investono nella riqualificazione delle strutture e l’assegnazione all’Enit di risorse adeguate per promuovere l’offerta turistica italiana”.
I dati sono relativi al consueto monitoraggio mensile effettuato dalla Federazione (l’inchiesta è stata svolta dal 2 al 5 settembre, intervistando con metodologia casuale internet 1.954 imprese, distribuite a campione sul territorio nazionale, per un margine di errore pari ad un più o meno -2,2%). I mesi da gennaio ad agosto del 2013, turisticamente parlando, fanno segnare una crescita lievissima nelle presenze alberghiere determinata principalmente dalla componente estera (rispetto allo stesso periodo del 2012).
Nel dettaglio il numero di pernottamenti, a livello nazionale, è stato del +0,1%, determinato da un -3,5% di italiani ed un +4% di stranieri. Ma l’allarme principale suona per i livelli occupazionali dei collaboratori delle strutture turistiche, calati da gennaio ad agosto di quest’anno (rispetto allo stesso periodo del 2012) del 4,5%, con un -5,1% di lavoratori a tempo indeterminato ed un -4% di lavoratori a tempo determinato.