Conoscere se stessa e la propria storia. Da questa esigenza della comunità di Abbateggio nasce l’Ecomuseo del Paleolitico nella Valle Giumentina che sarà inaugurato domani , sabato 8 giugno, alle 11, nel comune del Pescarese.
” L’Ecomuseo è un punto di partenza per la ricerca e la scoperta, primo nucleo di laboratorio territoriale che vuole interagire dinamicamente con le istituzioni di ricerca, le associazioni, gli studenti, gli appassionati, i turisti, con chiunque desideri conoscere le ricchezze che il nostro territorio racchiude e conserva come in un prezioso scrigno” ha spiegato il sindaco Antonio Di Marco. “Con le Amministrazioni che ho avuto l’onore di presiedere dal 2004 al 2009 e dal 2009 al 2014, abbiamo fatto delle scelte di ordine ambientale, sociale, culturale ed economico, riuscendo a reperire i fondi necessari alla realizzazione dell’opera, seguendo e monitorando tutte le fasi del lavoro e cercando, in breve tempo, di portare a compimento l’intero progetto”.
L’Ecomuseo di Valle Giumentina, posto di fronte all’omonimo importante e noto giacimento preistorico del paleolitico, si propone come sistema integrato per la valorizzazione delle principali valenze della Maiella settentrionale.
Attraverso la riproposizione di sei capanne in pietra a secco, architetture povere tipiche dell’ambiente agro-pastorale abruzzese, il pubblico viene infatti guidato in un percorso didattico e conoscitivo, alla lettura del paesaggio naturale, archeologico e storico derivato da un affascinante e secolare rapporto tra uomo e ambiente.
Nelle capanne sono illustrate, mediante pannelli, le tematiche inerenti le testimonianze ed attività dell’uomo di Neandertal a Valle Giumentina, il contesto archeologico dalla protostoria al medioevo nel territorio di Abbateggio, le funzioni e geometrie delle strutture in pietra a secco, insieme alla dura vita dei pastori transumanti, ed ancora i caratteri della flora e della fauna. All’esterno, con uno sguardo al giacimento paleolitico, apprendiamo la storia geologica di Valle Giumentina o i processi che hanno governato l’evoluzione morfologica della Maiella, insieme alle trasformazioni del paesaggio naturale operate dall’uomo.
L’area museale è arricchita da una particolare area didattica: un laboratorio open air di archeologia sperimentale per apprendere metodi e modi di scheggiatura della selce.
Fanno parte dell’Ecomuseo, una capanna destinata all’accoglienza e all’informazione sulle attività di scavo e ricerca di recente riavviate nel sito di Valle Giumentina.