Aperto il padiglione Abruzzo dell’Expo, aperti gli spazi fuori Expo a Fiori Chiari, a Casa Abruzzo, il temporary store nel cuore di Brera dove si stanno già avvicendando imprese, associazioni, istituzioni ed identità abruzzesi per raccontare, mostrare, fare assaggiare la tipicità che nasce, cresce e si produce sui nostri territori.
Uno spazio riarredato dalla sinergia fra Regione e Università, attraverso il braccio operativo di Abruzzo Sviluppo, dove dal primo giorno campeggiano delle icone a noi familiari della nuova generazione di artigiani d’Abruzzo, quelle di Arago Design. L’icona per eccellenza, la neola forgiata in pura ceramica da Dario Oggiano ed Elisabetta Di Bucchianico (leggi il nostro articolo), si mostra in tutto il suo candido splendore dalle vetrine di Casa Abruzzo, sospesa, come si addice ad un ricordo vivo e fragrante, che appartiene al passato di tutti.
“Siamo felici di questa esperienza – dice Elisabetta Di Bucchianico dalla sua Fucina delle invenzioni – che abbiamo messo insieme alle altre e al nostro lavoro di studio, riscoperta e promozione di un’immagine dell’Abruzzo che rappresenta la nostra identità, la nostra essenza e che spinga a raccontarci in modo diverso dall’iconografia tradizionale”.
Non solo neole, ma oggetti del quotidiano essenziale che richiamano la tradizione contadina e ripropongono odori, sapori e geometrie di un tempo, ma anche la rappresentazione di un Abruzzo speciale per la sua biodiversità: materiali sostenibili, paesaggi evocativi anche negli oggetti scelti per Milano (bella la casa sulla montagna), sinergie che uniscono alla ceramica eccellenze con cui siamo cresciuti, come la lana o i confetti di William Di Carlo che colorano il Gran Sassolino di Arago.
Una ceramica “politica”, come la intendono i creatori, perché sceglie di operare un programma narrativo che forse è una delle più potenti forme di promozione e tutela del territorio e di ciò che racchiude.