Pettorano domenica 5 gennaio riapre le sue strade e piazze ad un appuntamento irrinunciabile e unico in Abruzzo, quello con la polenta rognosa, un piatto che arriva da molto lontano e che ha ingredienti poveri, che il tempo ha trasformato in eccellenze vere e attrazioni turistiche a ridosso dell’Epifania. Perché è in questo periodo che la sagra della “Polenta Rognosa” prende vita e sapore nel centro aquilano adagiato sulle pendici del Monte Genzana che dà nome anche alla riserva naturale che si estende nel territorio di uno dei borghi più belli d’Italia.
Si parte la mattina con i preparativi della prima paiolata di polenta che sarà pronta a mezzogiorno. Si tratta di un piatto poverissimo, un tempo a prepararlo erano i carbonari, arricchendo la polenta rigorosamente composta con farina di mais, con grassi di maiale: ovvero salsiccia e ventresca e aggiungendo un ingrediente tipicamente pettoranese, i “mugnoli”, erbe che crescono libere nella montagna circostante.
Si tratta di un piatto che ha una tradizione antichissima come detto, più della sagra che peraltro è alla sua 52° edizione ed è nata per promuovere un piatto che rappresentava l’unico nutrimento degli umili lavoratori di Pettorano. Rognosa per via dell’aspetto della polenta finita, dalla scorza ruvida o magari del laborioso procedimento che sta dietro al piatto stesso.
La polenta viene fatta sul fuoco nel paiolo di rame, rovesciata su una spianatoia di legno e tagliata prima a croce con un filo di ferro e ogni spicchio fatto a fette per essere composto a strati nel paiolo d’origine con il condimento a base di carne di maiale e verdure.
Per farla, occorre circa un’ora e mezza di lavoro.
La sagra si svolgerà in piazza Umberto I, proprio nel centro del paese, o al coperto in caso di maltempo. Il menù prevede anche crustole, pizzette, pecorini, vini, dolci e altri prodotti tipici da tutto il territorio.
Per info: Pro-loco di Pettorano sul Gizio Tel. 0864 487004 – 48338