Francesco De Gregori è tornato “sulla strada di Pescara”, non quella del signor Hood, dove erano in agguato “i parenti ingordi”, ma quella percorsa da piccolo, insieme al signor De Gregori, suo padre Giorgio, a lungo sovrintendente bibliotecario per Abruzzo e Molise, di casa nel capoluogo adriatico.
Oggi è venuto con il fratello Luigi al convegno organizzato dalla Provincia di Pescara per ricordarlo. Si è seduto fra il pubblico, dove il presidente Testa lo ha raggiunto per stringergli la mano e invitarlo a raccontare i suoi ricordi pescaresi: “Sono ricordi molto dolci, i miei primissimi ricordi di vita – dice il cantautore – Avevo due anni quando sono venuto qui e sono andato via quando ne avevo nove. I miei primissimi ricordi sono il mare, dove andavo tutte le estati, per tre mesi, e la città che veniva fuori dalla guerra, nei primi anni ’50, e quindi ricordo il fascino di una città che stava rinascendo, si stava ricostruendo”.
Una Pescara conosciuta negli anni del quasi boom economico, fra il ’50 e il ’60, una città attiva, che stava disegnando il suo futuro nel commercio, nell’industria, nel turismo e nella cultura. E dopo aver fatto parte della platea, Francesco ha rimarcato l’insegnamento paterno: “Tutto cio che puo’ finanziare le biblioteche mi sembra che sia doveroso, utile, necessario improcrastinabile. Bisogna finanziare gli ospedali ma bisogna finanziare anche le biblioteche, perche’ secondo me se la gente andasse di piu’ in biblioteca andrebbe meno in ospedale. Le biblioteche aiutano a stare meglio”.
A Giorgio De Gregori è intitolato un premio, mentre il convegno si è aperto ieri a Roma ed è stato un’iniziativa della Biblioteca di storia moderna e contemporanea della Capitale, della biblioteca provinciale “d’Annunzio” di Pescara e dell’Associazione italiana biblioteche.
Nel corso dei lavori si èparlato della carenza di fondi per le biblioteche e della necessità di proporre questo tema a un tavolo istituzionale, in Abruzzo, ma a questo proposito De Gregori ha tagliato corto con la stampa: “Non mi fate parlare di politica”.
Mia nonna è stata la baby-sitter di Francesco e mio nonno lavorava insieme al papà nella biblioteca a Pescara!