Chi lo dice che i giovani non sono affatto dei bamboccioni? Lo dice il Cresa Informa n. 6/2013 che analizza i dati Infocamere, il Sistema informativo delle Camere di Commercio. Al 30 settembre 2013 in Abruzzo risultano registrate 16.400 imprese giovanili, che costituiscono l’11,0% delle registrate totali. A livello provinciale emerge Chieti (4.597 pari al 28,0% di quelle abruzzesi), seguita da Teramo (4.106 pari al 25,0%), Pescara (3.957 pari al 24,1%) e L’Aquila (3.740 pari al 22,8%).
Buone notizie: altro che inerti, le ultime generazioni stanno facendo di tutto per affrontare la crisi. “Durante il III trimestre 2013 i registri delle Camere di commercio hanno rilevato in Abruzzo la nascita di 1.891 imprese e la cessazione di 1.725 (escludendo le cancellazioni d’ufficio) cosicché il saldo è risultato positivo (+166) e ha prodotto un tasso di crescita del +0,11%, inferiore a quello nazionale (+0,21%). A questo proposito si contraddistingue in negativo Chieti (-37 pari a un tasso di crescita del -0,08%) mentre le altre province mostrano valori positivi: Pescara +137 (pari a +0,38%), Teramo +42 (pari a +0,12%) e L’Aquila +24 (pari a +0,08%)” sottolinea il presidente del Cresa Lorenzo Santilli.
“Se si considera l’incidenza delle imprese giovanili sul totale si evidenzia la voglia di provarci dei giovani abruzzesi. L’Aquila, con il 12,1% si colloca al 28esimo posto nella graduatoria nazionale, seguita da Teramo (11,3% al 36esimo posto), Pescara (11,1% al 38esimo posto) e Chieti (10,0% al 53esimo posto)” afferma il direttore del Cresa Francesco Prosperococco. Lo stock di imprese registrate al 30 settembre 2013 è di 149.289, cioè il -0,1% rispetto al trimestre precedente.
A livello provinciale emerge in negativo Chieti (-128 imprese pari al -0,3%) mentre mostra un lievissimo aumento L’Aquila (+25 imprese pari al +0,1%) e situazioni pressoché invariate Teramo (+4 pari al +0,0%) e Pescara (+10 pari al +0,0%). Considerando i settori di attivita’ economica in Abruzzo risultano in calo le imprese registrate dell’agricoltura (-343 pari al -1,2%), le attivita’ manifatturiere (-18 pari a -0,1%) e le costruzioni (-26 pari a -0,1%) mentre fanno registrare incrementi tutti gli altri, in particolare il commercio (+234 pari a +0,7%), alberghi e pubblici esercizi (+114 pari a +1,1%).
A livello provinciale a Chieti e L’Aquila le attività manifatturiere risultano in leggero calo (rispettivamente -0,4% e -0,6%). Al 30 settembre 2013 la distribuzione provinciale delle imprese registrate abruzzesi non mostra variazioni rispetto al trimestre precedente: esse, infatti, si localizzano per il 30,9% del totale (46.056) nella provincia di Chieti, a Teramo 36.476 (24,4%). Nelle province di Pescara e L’Aquila rispettivamente 35.734 (23,9%) e 31.023 (20,8%).
Riguardo alle imprese artigiane nel III trimestre 2013 le cancellazioni (504 escludendo le cessazioni d’ufficio) sono state superiori alle iscrizioni di nuove imprese (396) per cui il saldo e’ risultato negativo (-108) e ha prodotto un tasso di crescita del -0,31% peggiore di quello nazionale (-0,13%). Rispetto al II trimestre 2013 è stato osservato un calo di 146 imprese registrate (-0,4%). Gli andamenti provinciali risultano generalmente in calo (Chieti: -65 pari al -0,7%, L’Aquila: (-44 pari al -0,6%, Teramo: -33 pari al -0,4% e Pescara: -4 pari al -0,1%). In Abruzzo al 30 settembre 2013 le imprese artigiane registrate sono 34.220 pari al 22,9% del totale regionale. Nella provincia di Chieti se ne localizzano 9.668 (pari al 28,3% delle imprese artigiane abruzzesi), a Teramo 8.880 (pari al 25,9%).
A Pescara e L’Aquila ne sono presenti rispettivamente 7.957 (23,3%) e 7.715 (22,5%). I settori di attività economica hanno mostrato rispetto al II trimestre 2013 un generale andamento in lieve calo, ad eccezione di lievissime variazioni positive nei servizi di informazione e comunicazione (+0,5%) e noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (+0,2%).