Non buone notizie: il volume d’affari complessivo dell’agromafia nel 2013 è salito a circa 14 miliardi di euro, con un aumento record del 12% rispetto a due anni visto che “la criminalità organizzata trova terreno fertile proprio nel tessuto economico indebolito dalla crisi”. E’ quanto risulta alla Coldiretti che commenta positivamente l’operazione della Dia di Palermo che ha portato alla luce le rilevanti attività economiche dell’organizzazione facente capo al clan dei Galatolo, attività legate al mercato ortofrutticolo e al suo indotto.
“Un’operazione che conferma – ha sottolineato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo – come la criminalità sia attiva dall’intermediazione dei prodotti alimentari al trasporto, dallo stoccaggio nei mercati fino all’acquisto e all’investimento nei centri commerciali, con pericolosi effetti sulle tasche degli italiani e sul reddito delle imprese agricole, con rincari anomali dei prezzi e aumento dei costi”.
Un’indagine conoscitiva dell’Antitrust – precisa Coldiretti – ha evidenziato che i prezzi per l’ortofrutta moltiplicano in media di tre volte dalla produzione al consumo, ma i ricarichi variano del 77% nel caso di filiera cortissima (acquisto diretto dal produttore da parte del distributore al dettaglio), del 103% nel caso di un intermediario, del 290% nel caso di due intermediari, fino al 294% per la filiera lunga (presenza di tre o quattro intermediari tra produttore e distributore finale). I punti più sensibili per le infiltrazioni malavitose – sempre secondo la Coldiretti – sono costituiti “dai servizi di trasporto su gomma dell’ortofrutta da e per i mercati; dalle imprese dell’indotto (estorsioni indirette quali ad esempio l’imposizione di cassette per imballaggio); dalla falsificazione delle tracce di provenienza dell’ortofrutta (come la falsificazione di etichettature: prodotti del Nord-Africa vengono spacciati per comunitari); dal livello anomalo di lievitazione dei prezzi per effetto di intermediazioni svolte dai commissionari mediante forme miste di produzione, stoccaggio e commercializzazione”.