Sarà dedicato alla tutela del paesaggio il convegno di due giorni che si terrà dal 29 novembre al 1 dicembre a S. Stefano di Sessanio. Sarà un momento di riflessione sui risultati dati dalla battaglia portata avanti negli anni per tutelare e recuperare l’ esistente a scapito di nuove costruzione.
“S. Stefano di Sessanio racconta a tutto il mondo quanto preservare il patrimonio minore sia un vantaggio culturale con forti ricadute positive sullo sviluppo del territorio” scrive l’associazione Sexantio. “In un piccolo borgo della montagna d’Abruzzo, con una pluralità di strumenti urbanistici regionali e comunali si è trovato il modo di consegnare integro questo patrimonio alle generazioni a venire.
Un patrimonio che ha avuto la sua integrità, in questo piccolo borgo, a causa dei drammatici destini di abbandono che hanno colpito in generale la montagna italiana, in particolare nel suo meridione, integrità che oggi deve diventare oggetto di un’agenda politica che miri allo sviluppo del paese.
Questa volontà di tutela del borgo e del territorio è cominciata 10 anni fa, dai primi accordi di tutela (genteman’s agreement) di scarso valore legale e urbanistico tra una società privata e gli enti territoriali. Conseguenza di questa tutela è stato un ritorno sul territorio dalle valenze logaritmiche tali da costituire oggi un modello di sviluppo italiano per tanti borghi storici abbandonati o quasi della dorsale appenninica.
Le attività ricettive sono passate da 1 di proprietà comunale a oltre 20 di privati locali che hanno recuperato, tutelando il paesaggio, il loro centro storico abbandonato; le botteghe di artigianato si sono decuplicate e dopo 150 anni si è quindi interrotto l’abbandono della montagna. Il valore patrimoniale degli immobili è aumentato mediamente del 300%.
S. Stefano di Sessanio ha dato vita quindi partendo da un progetto culturale ad un modello di sviluppo potenzialmente replicabile per oltre 2000 borghi abbandonati nella dorsale Appenninica e 15.000 nel resto d´Italia, con un abbandono di oltre il 90 % assimilabile a quello di S. Stefano di Sessanio”.
L’evento inizierà venerdì prossimo, alle 18.20, con la visita guidata a S. Stefano di Sessanio e la presentazione Progetto Sextantio (con Daniele Kihlgren). Sabato 30, alle ore 10, presso la sala conferenze dell’albergo diffuso Sextantio, apertura dei lavori con il Presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, e Anna Concetta Di Matteo, Sindaco di Santo Stefano di Sessanio. Modererà i lavori Antonio Cianciullo, giornalista La Repubblica. Parteciperanno Gisela Williams, giornalista del New York Times, Vittorio Sgarbi, critico d ́arte, Edoardo Zanchini, Vicepresidente Nazionale di Legambiente, Massimo Lucá Dazio, Presidente Regionale FAI Abruzzo, Antonio Sorgi, Direzione Affari Della Presidenza, Politiche Legislative e Comunitarie, Programmazione, Parchi, Territorio, Ambiente, Energia Regione Abruzzo, Walter Mazzitti, Presidente Comitato Santo Stefano di Sessanio, Daniele Kihlgren, Presidente Sextantio.
I lavori riprenderanno nel pomeriggio con un dibattito sugli strumenti urbanistici cui prenderanno parte Piero Properzi, Professore Ordinario di Tecnica e Pianificazione Urbanistica (ICAR20) presso l’Università dell’Aquila, Luca Iagnemma, Professore Ordinario Tecniche di valutazione ambientale strategica presso l’Università dell’Aquila, Roberto Di Vincenzo, Presidente Carsa the Tinking Company, Arturo Diaconale, Presidente Ente Parco Gran Sasso Monti della Laga, Claudia Genitti, Ufficio speciale per la Ricostruzione dei Comuni del Cratere Resp. Piani di ricostruzione, Angelo Radica, Sindaco di Tollo “miglior Piano regolatore delle Città del Vino”, Nazario Pagano, Presidente del Consiglio Regionale dell’Abruzzo