Il turismo straniero salverà il mondo economico italiano come accadeva un tempo?Una domanda a cui rispondere è difficile, anche se uno studio Confesercenti-Ref fotografa lo stato del turismo estero in Italia, esaminandone aspettative e valutazioni. Bene, nella percezione dei turisti stranieri il gradimento dell’Italia resta altissimo: il voto medio complessivo assegnato al nostro Paese è 8,25. Anche in tempi di crisi. (La foto di copertina a sin. è di Emidio Ottavianelli, pubblicata su Paesaggi d’Abruzzo)
Si tratta di un gradimento spalmato sul territorio, che risponde a precise scelte turistiche riguardo alle destinazioni e da cui il Sud esce un po’ battuto, eccezion fatta per alcune regioni, Abruzzo compreso: solo il 13% degli stranieri, infatti, ha scelto una meta del sud dell’Italia per godere mare e paesaggi, anche se a sud c’è una delle aree con la storia più antica e con il patrimonio artistico e culturale più rilevante del vecchio continente!
Dunque: il Centro-Nord attrae più turisti dall’estero, Sud sottovalutato, ma la Sardegna è prima in cortesia e sicurezza, l’Abruzzo, udite udite, nella cucina.
Per quanto riguardo le valutazioni specifiche dello studio Confesercenti, la Sardegna svetta nella cortesia con un bel 8,71, ma è tallonata da Basilicata (8,67) Abruzzo e Campania (8,61). Chiude la classifica il Lazio con un 7,78. Ma la regione centrale si rifà abbondantemente quando si tocca il tasto dell’arte: Colosseo e San Pietro non si battono, come dimostra l’eloquente voto di 9,15 assegnato dagli stranieri.
Toscana ed Umbria, invece, guadagnano il posto di damigelle d’onore, con valutazioni attorno al 9. Chiudono la fila – probabilmente a causa della scarsa promozione del patrimonio artistico -Calabria ed Abruzzo. Per quanto riguarda l’ambiente, invece, è la Val d’Aosta in cima alla classifica con un giudizio di 9,28. Ma si comportano egregiamente anche Sardegna, Umbria e trentino Alto Adige tutte sopra il 9. Cenerentole, in questo caso sono, la Lombardia ed il Lazio.
Per la qualità e disponibilità di informazioni, invece, gli stranieri si trovano più a loro agio nelle regioni del nord: queste occupano tutti i primi posti della classifica, capitanate ancora una volta dalla Val d’Aosta e dal Trentino. In coda, Sardegna, Abruzzo e Molise. Sicurezza: la Sardegna sbaraglia il campo con un 8,95. Poi, ancora una volta, le regioni del nord e del centro: Trentino, Valle d’Aosta, Veneto, Toscana. Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna. Lombardia, Puglia, Campania e Calabria ottengono i voti più bassi. I voti più alti per gli alberghi sono invece appannaggio di Val d’Aosta, Trentino e, forse a sorpresa, Basilicata. Ma sulla cucina è il Sud a sbancare: Abruzzo, Campania, Basilicata e Calabria si fanno preferire a tutte le altre regioni con voti che ruotano attorno al 9. In materia di shopping arriva una nuova valanga del Nord con l’occupazione dei primi posti in classifica da parte di Friuli, l’onnipresente Val d’Aosta, Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte.
Gli stranieri tendono a privilegiare mete nel Centro-Nord, si diceva: Roma mantiene la testa della classifica degli arrivi, seguita da Milano, Venezia e Firenze. Ma si fa valere anche la provincia italiana: subito dopo, in graduatoria, compaiono città come Varese, Imperia, Trieste, Como. Solo il 13 per cento degli arrivi dall’estero, invece, è registrato nelle regioni del Mezzogiorno: le destinazioni delle regioni meridionali attraggono meno gli stranieri, o perlomeno, ne registrano una minore presenza.
“I lusinghieri voti espressi dagli stranieri contrastano con il calo costante della quota di turismo estero che l’Italia intercetta sul piano mondiale. Eravamo agli inizi del decennio oltre il 6% e siamo scesi ben sotto il 5% – la posizione ufficiale confesercenti contenuta nella nota – Ragione di più di elaborare un progetto turismo Italia che veda un confronto aperto e concreto fra Governo, parti sociali e autonomie locali. Ma con tempi rapidi e obiettivi precisi. Serve una politica di promozione nazionale del turismo, che affianchi quelle messe in campo dalle singole regioni in maniera organica. Bisogna soprattutto lavorare per risolvere la questione Sud: tematica cruciale per l’area, perché il settore del turismo rappresenta un ambito di potenziale sviluppo di territori dove la presenza industriale è più modesta, e in grave sofferenza negli ultimi anni. Pertanto, la scarsa capacità di attrazione dei turisti stranieri risulta un elemento che non dobbiamo assolutamente trascurare”.
Lusinghieri anche i voti assegnati dai turisti stranieri alle varie Regioni italiane. Nella classifica dei giudizi complessivi, troviamo in testa la Toscana (8,57) seguita da Valle D’Aosta (8,55) e Umbria (8,52). In generale, distinguendo per regioni visitate, si rileva come i giudizi complessivi tendono ad essere superiori per regioni ad elevato orientamento al turismo, e quindi dotate di servizi più efficienti e di migliore qualità, e con un patrimonio naturale o artistico maggiormente preservato. Restano indietro, invece, le regioni dove lo stato di preservazione del territorio o il complesso dei servizi necessitano miglioramenti.
I giovani sono i più interessati alla cultura. Nel Mezzogiorno pesano la scarsa promozione del patrimonio artistico e la mancanza di infrastrutture
La maggior parte dei turisti che vengono in Italia si concentra nelle classi d’età 35-44 anni e 45-64, ovvero nelle età centrali. Le vacanze per motivi culturali interessano proporzionalmente di più i giovani (fino a 44 anni), mentre tra i turisti maturi incidono di più le vacanze in montagna o al lago, quelle in agriturismo o enogastronomiche. Ma è la vacanza culturale, in una città d’arte, è il motivo prevalente per i viaggi turistici nel nostro paese, caratterizzato da un patrimonio artistico invidiabile. E’ la motivazione prevalente di chi visita Toscana, Umbria e Lazio, incide poco nelle regioni meridionali, soprattutto nelle Isole, così come in alcune regioni del Nord, come Friuli, Trentino, Valle D’Aosta, evidenziando così forse l’esigenza di una maggior promozione del patrimonio artistico e culturale di questi territori. Per quanto riguarda i mezzi di trasporto utilizzati per arrivare in Italia si osserva una marcata spaccatura tra Nord e Sud.
Sebbene l’aereo resti il principale mezzo, utilizzato da oltre due turisti residenti all’estero su tre per venire in Italia, nelle regioni settentrionali di confine la sua rilevanza è moderata, mentre si osserva una maggiore incidenza – rispetto al totale – dell’auto o dei pullman. Nel Mezzogiorno, invece, la quasi totalità dei turisti stranieri ha utilizzato l’aereo. I territori meridionali, soprattutto quelli non facilmente serviti da collegamenti con gli aeroporti, hanno probabilmente ancora problemi di accessibilità da parte dei turisti stranieri, e questo contribuisce a spiegare perché siano relativamente trascurati dai flussi internazionali.
Sono deluso sulla scarsa promozione del patrimonio artistico , ma non con l’inchiesta e chi l’ha stilata. sono arrabbiato con chi dovrebbe fare e non fa…in primis la politica del turismo… solo e soltanto chiacchiere. ..gli enti e via dicendo. abbiamo cose meravigliose da proporre ed esporre ma li teniamo nell’ombra. quando si decide di impegnarsi seriamente per valorizzare come giusto merita questa entusiasmate regione..se ne sono accorti anche i giapponesi e non si riesce a richiamare l’attenzione fuori dal nostro giardino. in spiaggia passano i vu cumbrà, promozioni di moda ..borse e gioielli.. cucine e salotti ma non vedo luce di promotori turistici..se ne stanno chiusi all’ombra con aria condizionata con i loro computer. non sarebbe male se si facessero un giretto ..e con garbata simpatia propongono e cercano di entusiasmare il turista per porre lo sguardo sul meraviglioso abruzzo. non mi va arrivare dietro quando con un po’ d’impegno si potrebbe stare nelle prime fila. qui qualcuno deve fare un mea culpa grandissima culpa. questa regione si salva solo se viene ben reclamizzata da tutti i punti di vista..il turismo produce PIL. non viviamo sempre nella speranza..la quale si instaura nella gente fiacca e rassegnata, per far si che tutto si muova ci vuole la speranza attiva, gente in movimento che si danno da fare per il bene comune. grazie.