Le famiglie italiane inseguono il risparmio: nell’ultimo anno 8 su 10 hanno modificato le abitudini d’acquisto. Il dato è emerso all’interno del convegno Mens(a)sana Pentapolis, dove è stata presentata l’indagine realizzata da Nomisma sulle famiglie italiane che traccia l’evoluzione dei comportamenti d’acquisto negli ultimi 2-3 anni.
“Le famiglie italiane – spiega Silvia Zucconi, coordinatore Area agricoltura e industria alimentare Nomisma – stanno vivendo la più grande e profonda crisi economica dal dopoguerra. Questo comporta inevitabilmente effetti drammatici sui consumi”. Le famiglie, emerge dall’indagine, hanno adeguato il proprio tenore di vita al reddito con ripercussioni pesanti sulle scelte di consumo e sugli stili di vita che diventano ora espressione della soddisfazione dei bisogni concreti. Si prospetta cosi’ un nuovo modello di consumo che prevede il taglio degli sprechi, la rinuncia al superfluo.
Le famiglie inseguono il risparmio con strategie mirate: l’80% delle famiglie ha infatti modificato nell’ultimo anno le abitudini di acquisto. Nel primo semestre 2013 le vendite alimentari risultano in calo dell’1,8%. La ricerca dei prodotti alimentari scontati è infatti uno dei principali driver delle scelte delle famiglie (nel 2013 la quota degli acquisti di promozione e’ pari al 28%, rispetto al 18% del 2012). Molti italiani, rispetto a due tre anni fa, hanno anche ridotto le quantita’ acquistate.
I dati Istat e Nielsen confermano che gli italiani comprano esclusivamente lo stretto necessario (68,7% delle famiglie), acquistano poco alla volta e vanno più spesso a fare la spesa (50,7%), comprano meno cose in generale (41,5%). Altro dato rilevante è la fortissima attenzione al prezzo: le famiglie acquistano solo prodotti alimentari in promozione (43,3% ), prima di recarsi in un punto vendita verificano i volantini degli sconti e poi fanno la spesa in tanti punti vendita diversi per comprare solo le offerte (34,8%), comprano marche che costano meno (31,3%) , vanno al discount (22%). Nell’esercizio di recuperare potere di acquisto le famiglie mettono in campo anche comportamenti più sostenibili: sprecano di meno e buttano via meno cibo nella spazzatura (61,5%), realizzano in casa cose che prima si compravano al supermercato come ad esempio pane, torte, pizza, marmellata (30,6%), comprano direttamente dal produttore preferendo la filiera corta (7,6%). Aumenta quindi la sensibilità rispetto ai consumi verdi: riduzione dei prodotti monouso (58%), scelta di prodotti alimentari locali (62%).