Olio extravergine di oliva made in Italy fatto con oli di bassa qualità provenienti da Spagna, Marocco e Tunisia. A denunciare la contraffazione sono le vignette di Nicholas Blechman , art director del New York Times Book Review, dal titolo” Il suicidio dell’extravergine – l’adulterazione dell’olio di oliva italiano” , disegni in cui si denunciano le truffe che stanno appunto provocando la fine del prodotto simbolo della dieta mediterranea. Sulla pubblicazione delle 15 vignette che stanno facendo il giro del web, interviene la Coldiretti nazionale con un articolo su suo giornale di informazione “Il Punto Coldiretti, che evidenzia come le vignette illustrino “la produzione nazionale di extravergine come un covo di truffatori, protetti dal potere politico, che importano l’olio dall’estero da adulterare e miscelare con quello nostrano, in barba anche alle forze dell’ordine. ”
“Secondo il prestigioso giornale internazionale la maggioranza dell’olio di oliva venduto come italiano proviene in realtà da Paesi come Spagna, Marocco e Tunisia che esportano in Italia dove arrivano anche olio di soia e altri oli di bassa qualità che vengono etichettati e contrabbandati come extravergini di oliva” scrive la Coldiretti. “La serie di vignette spiega che l’Italia è il principale importatore mondiale di olio, che nelle raffinerie italiane l’olio di oliva è miscelato con oli meno costosi e che dopo l’aggiunta di beta-carotene per mascherare il sapore e di clorofilla per dare colore, viene imbottigliato ed etichettato come extravergine Made in Italy.
Le bottiglie sono spedite in tutto il mondo e anche in Paesi come gli Stati Uniti, dove si dice che il 69 per cento delle bottiglie vendute si ritiene manipolato. Nonostante il fatto che uno speciale corpo dei Carabinieri sia addestrato per scovare l’olio adulterato, gli industriali sono raramente perseguiti anche perché molti possono contare su legami con potenti rappresentanti del mondo politico. Il risultato di tutte queste frodi sono i bassi prezzi dell’olio di oliva italiano che si sta di fatto suicidando”.
La Coldiretti sottolinea che il racconto del New York Times riporta una realtà già nota e denunciata, di numerose frodi e contraffazioni. Per fronteggiare questo fenomeno, su pressione dell’organizzazione è stata approvata nel febbraio 2013 la cosiddetta legge “salva olio” che contiene misure di repressione e contrasto alle frodi e di valorizzazione del vero Made in Italy, legge che non risulta pienamente applicata “per l’inerzia della pubblica amministrazione e per l’azione delle lobby industriali denunciate dallo stesso New York Times, a livello nazionale e comunitario.
Ora c’è la possibilità in Parlamento nella discussione in corso sulla legge comunitaria di approvare uno specifico emendamento diretto a rispondere alle osservazioni dell’Unione Europea e a rendere operativa la norma, ripristinando tra l’altro il tappo antirabbocco a tutela del vero extravergine italiano anche nella ristorazione” conclude la Coldiretti .” L’Italia ha dunque l’occasione di ricostruire una credibilità internazionale e di salvaguardare il mercato di una primaria realtà economica, occupazionale ed ambientale contro il rischio di quello che il New York Times ha chiamato il suicidio del Made in Italy”