Coldiretti Abruzzo esprime soddisfazione sulla decisione del TAR del Lazio che ha respinto il ricorso presentato da un gruppo di aziende, confermando che l’attività di pascolamento deve essere effettuata dal soggetto che beneficia dei contributi e che non può essere “appaltata” a terzi usando i terreni al solo scopo di ottenere i fondi europei.
Un problema emerso alcuni mesi fa, quando Coldiretti aveva denunciato il fenomeno dell’affitto di pascoli a valori fuori mercato da parte di soggetti anche non agricoli, interessati esclusivamente ad ottenere i requisiti per accedere ai fondi comunitari, escludendo di fatto dalla competizione i pastori del territorio.
“Una situazione che ha destato immediatamente allarmismo tra gli allevatori, spingendoci ad intervenire e a chiedere l’intervento delle autorità sia locali sia nazionali attraverso l’interessamento dei Prefetti” – spiega in una nota la Coldiretti Abruzzo. “Alcuni soggetti avevano però fatto ricorso al Tar del Lazio, che aveva sospeso il provvedimento di Agea, con l’effetto di riportare la situazione al punto di partenza. Ora è arrivato il pronunciamento del Tribunale Amministrativo che ha dato ragione alle nostre richieste, tutelando gli allevatori locali. Ma è necessario che la sentenza venga recepita nei decreti attuativi della nuova Politica agricola comunitaria”. In Abruzzo, i terreni su cui vengono lasciati gli animali al pascolo coprono una superficie di 190mila ettari, maggioramente concentratanella provincia aquilana.