E’ una convention di primavera, ma, di fatto, inaugurerà l’estate quella che le Città del Vino terrà in Abruzzo fino a domani. Si tratta della Convention nazionale dell’associazione che raduna tutte le città produttrici di brand vitivinicoli, ovvero un insieme di incontri e Forum per parlare di wine & food, web e quello che i cultori della rete definiscono “brand destination”, la somma di tutto dovrebbe dare la ricetta ideale per affrontare vacanze, crisi e rilancio dei territori d’origine delle qualità locali, a partire dal vino. Un fitto programma di confronti e convegni, concentrati soprattutto nella città di sabato con il Forum presso la Camera di Commercio di Chieti e, nel pomeriggio, l’incontro presso la Cantina di Tollo e che si concluderanno domenica a Orsogna con l’Assemblea Nazionale Città del Vino.
Rocca San Giovanni, Ortona, Tollo, Chieti, Orsogna, Lanciano, Canosa Sannita sono le Città del Vino abruzzesi protagoniste della Convention di Primavera. Come detto, fra i principali appuntamenti, il Forum sul tema “Strade del Vino e Distretti enogastronomici” che si terrà sabato 22 giugno a Chiesti Scalo a partire dalle ore 9.30 presso la Camera di Commercio di Chieti, al Foro Boario (zona Chiesti Scalo) durante il quale sarà analizzato lo stato dell’arte delle attività dell’Associazione Città del Vino in questo specifico settore, con l’obiettivo di realizzare subito dopo una sorta di “libro bianco” del turismo enogastronomico nel quale saranno elencati i punti di forza e di debolezza del settore, ma anche le proposte concrete che l’Associazione intende portare avanti interloquendo sia con il Ministro per le politiche agricole Nunzia De Girolamo, sia con il Ministro per i beni e le attività culturali Massimo Bray.
“La convention ogni è itinerante, si svolge in Abruzzo perché abbiamo una realtà matura a tutti i discorsi che possono essere affrontati dalla tre giorni – dice Fabrizio Montepara, vice presidente nazionale delle Città del Vino, che insieme agli amministratori che vi aderiscono ha voluto fortemente che gli eventi si svolgessero nella sua terra – Per le Città del vino è un ritorno, la prima convention risale al 2005, come appuntamento servirà a rendere più forte la rete fra enti che abbiamo costituito all’inizio di questa avventura, confermando anche il fatto che fare parte dell’associazione rappresenta una occasione di visibilità e presenza che i Comuni non devono perdere, anzi, devono far crescere. Il primo giorno saremo sulla costa frentana e finiremo presso l’enoteca Citra, sabato saremo ospiti a Chieti, presso la Camera di Commercio che insieme alla Regione Abruzzo ci ha supportato con il Consorzio di Tutela per il Montepulciano con il Forum internazionale e domenica si chiuderà con l’assemblea tecnica ad Orsogna. Abbiamo concentrato su Chieti l’evento principale, perché la Città possa al più presto aderire all’associazione, come speriamo da un po’ e forse i tempi ora potrebbero essere maturi per farlo”.
Il Forum affronterà tanti altri argomenti: dalla vacanza multidimensionale al distretto come sistema turistico, dalla cultura del cibo al ruolo delle piccole e medie imprese, dalla tassa di soggiorno alla comunicazione on line, fino alla “continuità” e “congruità” paesaggistica, lo stato dell’arte del turismo enogastronomico tra sfide e opportunità è protagonista. Un programma fittissimo, che comprende anche visite ed escursioni dirette nelle terre del vino e che contiene anche la proposta di un rilancio del turismo, grazie al settore.
Cominciare a puntare di più sul turismo che viene dal vino, la Regione ha cominciato a farlo valorizzando l’eccellenza pluripremiata ogni anno ai vari concorsi enologici nazionali e internazionali: “L’assessorato alle Politiche agricole lo ha fatto egregiamente – dice l’assessore regionale al Turismo Mauro Di Dalmazio – ora bisogna puntare a fare un passo in più sul fronte turistico. Abbiamo grandi realtà legate al vino che svelano un territorio eccezionale, si possono riconnettere turismo, enogastronomia e scoperta del territorio. L’occasione che arriva dalle Città del Vino è da cogliere sia da parte delle città che devono stare nella rete ormai consolidata dall’associazione, ,a bisogna creare sinergie capaci di ottimizzare progetti e iniziative”.
Parlare di come rilanciare il territorio attraverso ciò che produce, lanciare strategie che siano attrattive davvero per tutti coloro che compongono il puzzle economico che sta reggendo le sorti dell’Italia: “Lo faremo con il Forum – ancora Montepara – perché sono temi che da sempre appartengono alle Città del Vino, l’associazione prima che si è formata su queste tematiche della promozione del territorio tramite i prodotti e ora si interroga sullo sviluppo dell’enoturismo. Andare avanti è fondamentale, ma bisogna ampliare l’offerta, ci vuole un grande salto e scatto culturale: da parte degli operatori economici, amministratori locali e tutto il mondo imprenditoriale e dalla categoria, perché capiscano appieno che il turista non è una persona di passaggio a cui spillare soldi e vendergli il prodotto a tutti i costi, ma una persona che possa sentirsi a casa sua e parlare bene di ciò che ha visto e vissuto”.
Importante anche il ruolo del Consorzio di Tutela del Vino in Abruzzo, che ha da poco rinnovato i suoi vertici e che sta puntando molto sulla comunicazione perché la sinergia fra il territorio e chi vi produce diventi davvero attrattiva per il turismo, sia concretizzata in un’attività non solo di promozione, ma di concretizzazione dei progetti di incoming di cui l’Abruzzo è generoso da sempre: “L’enoturismo è un’eccezionale occasione di valorizzazione del territorio – dice infatti Giuseppe Cavaliere, voce del Consorzio presieduto da Tonino Verna, presidente della Cantina Tollo e di rientro da Bordeaux per Vinexpo – La Francia, la California, il sud Africa e la Nuova Zelanda fanno lo comunicano meglio di quanto lo facciamo noi, ma l’Italia è chiaramente la nazione con il più importante patrimonio vitivinicolo del mondo. E non credo che i vini stranieri siano migliori dei nostri. Bisogna concretizzare in progetti questa consapevolezza, creare una nuova coscienza su associazioni e consorzi di tutela, creare delle sinergie che valorizzino i produttori e che si allaccino ad altri settori collegati, come lo è il turismo”.
Saranno tematiche che verranno approfondite nel Forum internazionale, perché a parlare di tutto questo verranno anche relatori stranieri, porteranno esperienze vissute nel proprio Paese e nel proprio ambito di eccellenza, per condividerla con l’Italia in primis e l’Abruzzo ospite dell’evento. “Turismo, agricoltura e cultura – aggiunge Pietro Iadanza, presidente delle Città del Vino – devono elaborare una strategia comune per la promozione del made in Italy, perché il bello e il buono dell’Italia hanno bisogno di essere sostenuti e di essere conosciuti all’estero, ancor più di quanto non sia stato fatto fino ad oggi, comunicando la qualità sia dei prodotti sia dei territori”. Domenica mattina, alle ore 10, assemblea nazionale delle Città del Vino a Orsogna, presso il Teatro Comunale.
Il grande ritorno del turismo enogastronomico, i dati confortanti su come il settore tiene malgrado le bordate della crisi, addirittura crescendo ad un ritmo del +12% l’anno, tra il 2011 e il 2012, ma che richiede nuove strategie. Uno degli obiettivi del Forum delle Città del Vino sarà dare delle risposte, partendo dalla realtà che conosce attraverso l’associazione.
“Si tratta di un appuntamento importante per il turismo enogastronomico del Belpaese – spiega Iadanza – e ci auguriamo che questo Forum sia un punto di partenza per il rilancio del settore. Il Ministero al Turismo, insieme a quello delle Politiche Agricole, che sovrintende lo sviluppo del settore dall’istituzione della 269/’99, insieme agli Enti pubblici preposti, alle Istituzioni e alle Associazioni che da sempre seguono lo sviluppo del comparto in relazione alle risorse naturalistiche e socio-culturali del Paese, potrebbe recuperare le esperienze in corso e operare una valutazione in merito ai temi oggetto del Forum”.
All’ordine del giorno anche il concetto di “Brand Destination”, cioè del distretto come sistema turistico di offerta integrata diversificata, basata sulla qualità dell’accoglienza, come sostenerlo e quali sono gli input legati alla valorizzazione dei prodotti in un’ottica complessiva di sviluppo dell’offerta e dell’accoglienza. Si parlerà anche di turismo rurale, sostenibile, di come sviluppare un nuovo orizzonte che riporti in auge i territori, coinvolgendo una filiera anche trasversale, che parla dall’agricoltura e arrivi all’accoglienza, passando per l’enogastronomia e l’ambiente.
Sullo sfondo delle proposte e dei progetti che verranno lanciati, sarà messo in risalto il ruolo delle piccole e medie imprese nel turismo enogastronomico, quelle che fanno il mercato tradizionale, che vanno supportate da nuove strategie territoriali per garantire economicità e redditività. Altri aspetti che saranno toccati riguarderanno, come detto, la promozione e gestione sostenibile delle aree rurali rispetto agli spazi urbani e la tanto discussa tassa di soggiorno.