Al primo posto il vino rosso (Montepulciano d’Abruzzo), al secondo il vino bianco (Trebbiano), seguono a poca distanza olio, pasta, arrosticini, zafferano Dop dell’Aquila e confetti alle mandorle. Sono alcuni dei dati più interessanti emersi dal progetto europeo Elma-Tp e relativi al valore commerciale e al potenziale di sviluppo sui mercati esteri dei prodotti tipici abruzzesi. Il progetto si è concluso oggi con l’evento “CibArte” al museo archeologico Dèlfico, a Teramo, dove sono stati esposti i prodotti tipici dell’Abruzzo insieme a quelli di altri 40 produttori provenienti da Turchia, Slovenia, Grecia e Lettonia.
Export in crescita, vino al top
Il risultato dello studio di Elma-Tp è in linea con la tendenza dell’Abruzzo, dove l’export dell’agroalimentare continua a crescere. Basti pensare che dal 2009 al 2014 il suo valore è passato da quasi 339 milioni di euro a 462 milioni di euro, aumentando nell’ultimo anno del 3,34 % (fonte: Centro Estero Camere Commercio d’Abruzzo). A influenzare questi risultati è appunto il vino (circa 131 milioni di euro), le cui esportazioni sono in forte aumento e dal 2013 al 2014 sono cresciute del 9 % assorbendo ormai il 28 % del totale dell’export agroalimentare.
Agroalimentare, cultura e territorio, dunque, al centro di “CibArte”, evento organizzato dal Polo di innovazione Agire (partner italiano del progetto Elma-Tp) in collaborazione con l’ITS Agroalimentare Teramo e il sostegno di Comune di Teramo e Fondazione Tercas . Oltre all’esposizione dei prodotti tipici lungo il percorso museale, si sono svolte anche degustazioni, una mostra di “food photography” (fotografia del cibo) a cura del fotografo Enrico Di Nenno, lavorazioni ed esposizioni di ceramiche di Castelli (a cura della ceramista Patrizia Fazzini) e il convegno sul tema “Valorizzazione dei prodotti tipici nel mercato locale ed estero”.
16 prodotti per il mercato estero
L’incontro, moderato dalla giornalista Antonella Formisani, è stato appunto l’occasione per stilare un bilancio del progetto Elma-Tp che per quanto riguarda le tipicità abruzzesi, ha approfondito le possibilità di sviluppo di sedici prodotti: pasta (fresca e secca), olio extravergine d’oliva, vino (Montepulciano e Trebbiano), genziana, parrozzo, confetti, carota Igp del Fucino, conserve di pomodoro, farina di farro, lenticchie di Santo Stefano di Sessanio, zafferano Dop dell’Aquila, tartufo, salsicce sott’olio, arrosticini e formaggio pecorino.
A introdurre l’argomento – dopo i saluti dell’assessore alla Cultura del Comune Francesca Lucantoni, del consigliere regionale Sandro Mariani e del presidente dell’associazione Agenti Teramo senza confini Franco Damiani – sono stati il presidente di Agire, William Di Carlo, e il presidente dell’ITS Agroalimentare Teramo, Giovanni Di Giosia. Sono quindi intervenuti Ipek Hacer Topuz del Centro di coordinamento europeo per le relazioni estere presso il Governatorato di Bursa (Turchia); Emilio Chiodo, docente all’Università di Teramo, che ha parlato delle strategie di valorizzazione dei prodotti locali nel territorio e all’estero; Rossano Di Giovacchino, esperto del mercato internazionale, che ha illustrato l’andamento delle esportazioni di cibo e bevande locali nei Paesi europei.
È seguita la presentazione di alcune esperienze aziendali da parte di Gabriele Planamente (Mooditaly Emozione Italiana) sull’ecommerce, David Falcinelli (Associazione Regionale Terranostra d’Abruzzo) sui rapporti tra prodotti tipici e turismo enogastronomico, Giannicola Di Carlo (Agriverde srl e Relais del Vino Agriverde) sui “paesaggi terapeutici”. Le conclusioni sono state affidate a Dino Mastrocola, prorettore vicario dell’Università degli Studi di Teramo, e a Paola Di Felice, direttore del polo museale di Teramo.
Cibo e arte, un connubio straordinario
“Cibo e arte sono un connubio straordinario – ha sottolineato il presidente del Polo Agire Di Carlo – a cui noi aggiungiamo un ulteriore importante legame, quello con il territorio. Ci auguriamo che il percorso di valorizzazione internazionalizzazione dei prodotti tipici, a cui anche noi stiamo lavorando, si tramuti presto nella creazione di una mappa dei prodotti europei”.
Degustazione finale a cura dell’Associazione italiana cuochi e dell’Associazione cuochi di Bursa – Turchia che, in collaborazione con alcuni studenti dell’Istituto alberghiero di Teramo “Di Poppa-Rozzi” e di Giulianova “Crocetti”, hanno preparato il buffet accostando ai prodotti del territorio abruzzese quelli dei Paesi partecipanti al meeting.