Si è concluso all’Area Marina Protetta Torre del Cerrano “Towards 2020”, l’ultimo meeting AdriaPAN, nel contesto del progetto PANforAMaR, promosso dall’Iniziativa Adriatico-Ionica, che ha visto la partecipazione di oltre 250 rappresentanti di Istituzioni, Università e Centri di ricerca di ben 7 paesi: Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Montenegro, Albania, Grecia.
Obiettivo della tre giorni internazionale è stato quello di creare una rete ecologica rappresentativa e connessa di Aree Marina Protte sia in Adriatico che nel Mar Ionio con la più ampia strategia europea di raggiungere almeno il 10 % di mare protetto entro il 2020. Dunque, una gestione efficace delle aree marine protette e lo sviluppo di una conduzione che favorisca la condivisione dei benifici ambientali e socio economici, nonchè l’incremento della destinazione di risorse economiche.
“Queste tre giornate di lavoro ci consegnano risultati importanti in termini di sostenibilità ambientale e futuro dei parchi marini, che oggi assurgono a motori dello sviluppo del territorio – ha detto il Presidente dell’AMP Benigno D’Orazio”. Molto fruttuosi sono stati da questo punto di vista il confronto e la condivisione di know-how tra le Aree Marine Protette, nonché la valorizzazione delle esperienze di successo tra i soggetti coinvolti” .
Ampiamente apprezzata e condivisa l’esperienza del Parco del Cerrano di pervenire alla creazione della società commerciale, la Cerrano Trade srl, per lo svolgimento di numerose attività, che si riflettono positivamente sull’attribuzione dei fondi ministeriali. Le risorse assegnate nel bilancio del Ministero dell’Ambiente non sono sufficienti per i compiti che le aree marine possono svolgere.
“La nostra idea è quella di promuovere le migliori esperienze e sicuramente Torre del Cerrano è un’area marina che ha molti esempi di buone pratiche da divulgare” – ha detto la dottoressa Carmela Giarratano, in rappresentanza del Ministero dell’Ambiente. L’attività ministeriale proseguirà sulla linea intrapresa, promuovendo da una parte la conservazione dell’ambiente, che è sempre la missione istituzionale, e dall’altra lo sviluppo sostenibile, quindi, compatibile con la conservazione ambientale.
“Il modello Cerrano per lo sviluppo sostenibile della costa abruzzese” è stato il progetto lanciato dall’AMP Torre del Cerrano, verso il quale c’è stato l’interessamento della Regione Abruzzo, manifestato dal Governatore D’Alfonso in apertura di “Towards 2020”, affinché venga messa in rete la realtà del Cerrano con quella del nascituro parco della costa Teatina.
Il Segretario Generale della IAI (Iniziativa Adriatico Ionica), Fabio Pigliapoco, rappresentante degli 8 paesi che entro il 2014 daranno vita alla Macroregione Adriatico Ionica, ha ribadito l’impegno del nascente organismo a sostenere le Aree Marine protette. “Il tema della salute del mare e quindi delle aree protette – ha detto – costituisce il terzo dei quattro pilastri che compongono la futura Macroregione”.
L’argomento del reperimento delle risorse è stato largamente trattato nella terza ed ultima giornata. Sono emerse ottime prospettive di finanziamento grazie ai fondi messi in campo dall’Unione Europea e dal MedPan, la rete di gestori di aree protette in Mediterraneo, rappresentata dal Presidente Purificatio Canal: “Ho affidato a Adriapan – ha detto – il monitoraggio che faranno i 7 paesi per il raggiungimento degli obiettivi 2020 sui parametri della Road Map approvata ad Antalya”.
Anche gli interventi scientifici, come quello dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo “V. Caporale” sono stati inerenti gli obiettivi del convegno. Il veterinario Nicola Ferri ha presentato il progetto “Caps2”, che ha la finalità di attuare una politica di sorveglianza delle condizioni di salute e sicurezza di pesci e molluschi negli allevamenti.
Altra tematica affrontata è stata quella dell’internazionalizzazione delle imprese, con particolare riferimento all’ottima esperienza del Polo abruzzese. Internazionalizzazione che è stata soprattutto accostata al principio di sostenibilità, che nasce dall’esigenza delle imprese biologiche di collocare la produzione nei mercati esteri.