“La prima volta che ho cenato su un trabocco era il 2003, mi invitarono e andai, all’epoca ce n’erano solo due attrezzati con una cucina e dove si poteva mangiare: fu un’esperienza talmente bella che mi restò dentro. Cala Lenta arriva da quelle sensazioni”. A margine della conferenza stampa della settima edizione della tre giorni biennale di Slowfood Abruzzo dedicata all’enogastronomia della Costa dei Trabocchi, il presidente regionale Raffaele Cavallo torna dieci anni indietro e ci racconta gli albori di una manifestazione cresciuta subito su un territorio a cui ha dato tanto e conosciuta oggi anche fuori dall’Abruzzo.
Ha dato innanzitutto un’idea vincente: “Cala Lenta è nata l’anno successivo – prosegue Cavallo – all’epoca ero fiduciario dello Slowfood Lanciano, ci siamo dati da fare e abbiamo messo in campo la struttura che oggi, a sette anni, la manifestazione conserva, ma che arricchisce con nuove presenze del settore. Abbiamo studiato i trabocchi, ne abbiamo esaltato la tipicità e la singolarità, abbiamo scelto un nome che potesse raccontarli in modo intenso e in quel nome abbiamo condensato un gesto antico che, per fortuna, ancora oggi si rinnova: il calare lento delle reti in mare quando il pesce passa sotto costa”. Ragni sospesi sul mare, li chiamava Gabriele d’Annunzio che dal suo eremo li osservava e li decantava, scrivendo il Trionfo della Morte. Macchine da pesca segnate pesantemente dal progresso del settore, perché quando sono arrivate le paranze e i metodi moderni di pesca, le reti si sono ammainate, quei ragni sono diventati luoghi solitari usati di rado, molti trabocchi hanno conosciuto abbandono e degrado. Finché i riflettori non si sono riaccesi e con essi il territorio retrostante, che ha fatto da richiamo per chi volesse vedere una cosa unica e, magari, mangiarci dentro, come da quella prima Cala Lenta a oggi accade, sempre più di frequente.
Si comincia venerdì 5 luglio e si va andanti fino a tutta domenica 7 con tre giorni fatti di: conoscenza del territorio e della sua tipicità, attraverso i laboratori del gusto targati Slow Food condotti da chef ed esperti di settore; di informazione sulla biodiversità di cui è portatore con il Mercato del Gusto che prenderà vita nel centro storico di San Vito, il borgo vecchio non quello marinaro; di suggestione con le cene su cinque dei trabocchi della Costa; di cucina spettacolo con l’alternarsi di chef ai fornelli di strada, a San Vito, per raccontare piatti e cucina regionale; di cultura legata al cibo, con “un mare di parole”, calendario di incontri e presentazioni che dalla chiesetta di San Francesco, partono dalle guide di settore, toccano la letteratura enogastronomica e arrivano anche al cinema, con la proiezione del primo documentario su Slow Food. Un programma dettagliato con nomi e occasioni che cliccando qui vi apre il mondo di Cala Lenta, invitandovi a conoscerlo meglio. Il tutto anticipato da un succulento anteprima, la “Cena d’autore” che giovedì 4, presso la tenuta Agriverde a Ortona, proporrà un menù a quattro mani, giovani e tutte “stellate”, quelle di Nicola Fossaceca, che col fratello Antonio gestisce il ristorante Al Metrò, a San Salvo Marina e di William Zonfa, lo chef di Magione Papale a L’Aquila.
“Vale la pena, perché è un pezzo di territorio inedito, che ci appartiene e che lascia stupefatti tutti quelli che lo vedono”, dice il presidente della Camera di Commercio di Chieti Silvio Di Lorenzo, che sostiene la manifestazione nata grazie all’investimento di due realtà legate al territorio, Pasta Cocco e La Banca Popolare di Lanciano e Sulmona, oggi Banca Popolare dell’Emilia Romagna. “L’enogastronomia rappresenta il 5 per cento del nostro export, è pochissimo, perché è l’unico settore che regge, dobbiamo farlo crescere, soprattutto ora”.
E’ d’accordo la Regione, lo conferma l’assessore alle Politiche Agricole Mauro Febbo, in partenza per New York, dove domenica comincia il Summer Fancy Food, evento food in cui sono rappresentate anche 22 realtà abruzzesi (il nostro articolo): “Questo evento rappresenta il territorio e rappresenta anche l’Abruzzo, perché nasce in un luogo particolare, che ha un’identità singolare che la Regione promuove con grande interesse, perché mette insieme tante qualità di cui andare fieri”.
Non a caso Cala Lenta è finita sulla home del portale Italia.it e ci resterà per tutta la settimana dell’evento e farà da trampolino per un intero territorio, usando il suo cuore storico, San Vito: “Siamo nati insieme – dice il sindaco Rocco Catenaro – insieme abbiamo fatto un cammino di crescita che ci ha regalato grandi soddisfazioni e che ha aperto alla nostra straordinaria costa e non solo a quella, nuovi scenari di sviluppo. Una via che continueremo”.
Magari aggiungendo ad ogni edizione un tassello nuovo. Quello di quest’anno è “un mare di parole”, cucina culturale di quello che c’è in Abruzzo e della memoria del territorio di Cala Lenta: “Per le prossime edizioni arriveranno nuove idee – conclude Cavallo – In sette anni abbiamo visto crescere e rifiorire la costa di Cala Lenta, quando avevamo cominciato i treni erano ancora in uso e quando passavano dovevamo accompagnare i frequentatori attraverso i passaggi consentiti, ma aumentava la suggestione. Molti trabocchi sono rinati, altri salvati dal degrado. Oggi siamo un evento biennale, come tutti gli eventi maggiori di Slow Food e portiamo avanti un cammino fatto di storie, di sviluppo, di turismo, di qualità e memorie che oggi può servire all’intera regione per affrontare i tempi che ci aspettano”.