Ogni anno il numero di incidenti mortali nel settore agricolo non accenna a diminuire. Nel primo semestre del 2013 in Italia ne sono stati registrati 108, contro i 99 dei primi sei mesi del 2012, si parla di un incremento di circa il 10 per cento. Per lo più gli agricoltori muoiono perché il proprio trattore si ribalta, o ne perdono il controllo, oppure perdono la vita nei campi cadendo, persino annegando nei fossati. Una vera e propria piaga, che si concentra in autunno, il periodo di maggiore frequentazione delle vigne.
Così, ogni anno, il primo sabato di ottobre, tra la fine della vendemmia e l’inizio della raccolta delle olive, sarà celebrata una ricorrenza per ricordare coloro che hanno perso la vita nei campi. Lo ha deciso il Consiglio regionale abruzzese che ha approvato la legge, proposta dal Consigliere Antonio Prospero (Rialzati Abruzzo), che istituisce la “Giornata della memoria per i caduti in agricoltura”. Una legge necessaria perché le morti nei campi vengano prevenute, non solo ricordate, anche perché evidenziano il forte legame con la terra che coloro che la scelgono come fonte di vita hanno e conservano, mettendo a repentaglio futuro ed esistenza. Una scelta che ha come contrappeso le morti bianche, tantissime anche in Abruzzo e che avrà dal primo sabato di ottobre la sua giornata di riflessione e proposta da vivere.