Un brindisi a base di birra, invece? Birra artigianale però, sempre per dare spazio al made in Abruzzo, uno dei made in Abruzzo che si è distinto in tutto il panorama nazionale soprattutto negli ultimi anni. Sono circa 20 i birrifici abruzzesi a fine 2013, un numero che aumenta di mese in mese, grazie anche alla nascita di un nuovo artigianato, quella dell’ultima generazione di birrai. In Abruzzo a dare il via a quest’onda contemporanea di birre è stata undici anni fa la Almond, un’onda che avvolge tutto il territorio e che promette di crescere con iniziative, eventi e nuovi prodotti.
Perché la birra è una bevanda popolare. Ma anche perché la birra può diventare esclusiva, alternativa, un’eccellenza da degustare in modo diverso dal vino ma con un suo spazio di dignità e qualità. Gli esperimenti in corso sono tanti, la maggior parte di qualità, perché questo particolare settore dell’enogastronomia è in continua evoluzione, tanto che ci sono alcuni birrai che stanno provando a fare bollicine di birra artigianale, prodotte con metodo Champenoise, carico di fatica, lavoro ed economicamente oneroso. Testimonianza, questa, di un “fermento” positivo per il futuro. Saranno i lieviti?
E allora, se volete fare un brindisi alla birra artigianale a fine e inizio anno, ecco qualche consiglio su quelle che fanno al nostro caso, da parte di Maria Vittoria Leardi, voce regionale dell’Associazione Degustatori Birra, oltre che produttrice di un prodotto pescarese qual è la Birra Leardi.
“Anno nuovo, vita nuova…e allora perché non cambiare proprio a capodanno? – invita Maria Vittoria Leardi – Per chiudere un cenone speciale, propongo alcune birre che si adeguano bene alla fine pasto. Come per esempio la Noa riserve del birrificio Almond22 di Spoltore, una fantastica e complessa birra di 10 gradi di colore arancio scuro con riflessi rossi invecchiata in botti di rovere. Sempre nella provincia pescarese troviamo il birrificio Leardi che ci propone la Sofi Strong, una birra scura, corposa e dolce che si abbina perfettamente ad un dolce a base di cioccolata e frutta secca. Spostandoci nel teramano, potremmo stappare la Re di Denari, del birrificio Opperbacco di Notaresco, una birra davvero speciale prodotta con metodo Champenoise. Nel chetino invece troviamo il birrificio Maiella che ci propone la Bucefalo, una birra che, con i suoi 9 gradi, può accompagnare i migliori dolci della tradizione natalizia. Cin!!! E auguri!”