Mezzo sangue abruzzese gli corre nelle vene. E’ il sangue del nonno di Palombaro, quello che ha insegnato a Enrico Brignano le cose fondamentali della vita, enumerate in una sintesi esemplare in questo video postato su YouTube , in uno dei monologhi più esilaranti sull’abruzzesità del comico romano che oggi alle 21,30 si esibirà al Teatro d’Annunzio di Pescara con il suo spettacolo “Il meglio d’Italia Tour”.
Reduce dal Premio Flaiano, tributatogli in luglio come personaggio dell’anno e ritirato con la dedica all’attrice e regista teatrale abruzzese Patrizia Di Fulvio, che lo ha accolto nella sua scuola pescarese ed è stata, a dire di Brignano: “La prima che ha davvero creduto al mio talento”, il comico affila le parole per regalare alla platea una fotografia che fa ridere e riflettere dell’Italia e degli italiani (per rivedere il nostro articolo clicca qui, per il video della premiazione tratto da Rete 8 clicca qui).
Fa riflettere perché è un’Italia che va bene, come ci spiega lo stesso Brignano:
“E’ stata una scelta dettata dal fatto che in Italia ci sono ancora molte cose buone ed è giusto non limitarsi a parlare delle cose che vanno male. Più che una scelta “disperata” è una scelta di-speranza”.
Perché in Italia le cose che vanno bene ci sono, basta cercarle: “C’è la nostra storia, il nostro avvenire, la nostra creatività, il territorio magnifico…..Abbiamo moltissime risorse e opportunità che spesso non vengono sfruttate come meriterebbero. Dovremmo renderci conto di quello che abbiamo e valorizzarlo. Di tutto questo parlerò nello spettacolo. Parlerò della nostra storia e del nostro patrimonio artistico, della musica e della letteratura, della cucina e della moda passando per lo sport e per l’attualità, proverò a far capire perché essere italiani e’ ancora motivo di vanto agli occhi di tutto il mondo”.
Attraverso la comicità diventa possibile parlare di tante cose, come capita ad esempio in un monologo che da mesi rimbalza di profilo in profilo su Facebook e che affronta uno dei temi divenuti più “feroci” nella politica, nello sport, nel confronto sociale attuale, qual è il razzismo. Quanto sono importanti oggi le parole e la cultura per affrontare la diversità in modo civile e umano?
“La visione è sempre la stessa, è ironica…..l’ironia non è segno di cattiveria ma forse di intelligenza anche se non dovrei dirlo io. Il mio compito è quello di osservare, ascoltare e scegliere cosa “rubare” per far pensare, sorridere, divertire il pubblico. Attraverso i miei show cerco di far ragionare le persone…. Si può e si deve imparare a ridere dei propri difetti a patto che si migliori”.
Perché se l’Italia e gli italiani hanno delle virtù, è vero anche che hanno tanti vizi. Facendo una rassegna dei peggiori vizi e le migliori virtù degli italiani che viene fuori?
“I vizi degli italiani: la faciloneria, la mancanza di attenzione nei confronti dell’ambiente, l’aggressività a tratti smodata. Le virtù: la generosità, l’ospitalità, il gusto della buona tavola e la risata”.
Finito il tour cosa ci sarà: televisione, teatro, fiction o cinema, musical?
“Nel 2014 realizzerò un mio grande sogno: portare la commedia musicale Rugantino a New York dopo 50 anni. Il primo debutto americano risale al 1964 e per me è un onore far nuovamente conoscere agli americani questa grande storia italiana”.