Un workshop che li ha segnati ed ha rivelato i germi capaci di dare un futuro nuovo alla ceramica di Castelli. Il 25 gennaio prossimo nel paese teramano conosciuto in tutto il mondo per i suoi piatti, contenitori, brocche, scultura, suppellettili in ceramica, si potrà vedere la mostra dell’esperienza fatta dai creativi dell’Officina delle Invenzioni Dario Oggiano ed Elisabetta Di Bucchianico (leggi il nostro articolo su di loro) nelle vesti di Arde, Artigianato e Design.In occasione dell’Open Day 2014 del Liceo Artistico Statale per il Design F.A. Grue di Castelli, verranno esposti i risultati della prima edizione del Bla Bla Design Workshop che si è svolto con grande successo di partecipanti (28 iscritti tra giovani studenti del Liceo e professionisti venuti da tutta Italia) presso l‘Istituto nel settembre 2013, sotto la direzione dei designers Elisabetta Di Bucchianico, Daniela Maurer, Dario Oggiano e il Maestro Paolo Ulian.
La mostra, visitabile dalle 12 alle 24, oltre ad essere la prima occasione per ammirare i risultati del “bla bla design workshop“, è anche un modo per riflettere sul futuro della maiolica tradizionale di Castelli, dicono i due “inventori” e creativi della ceramica. Una mostra che è anche occasione di “toccare i primi pensieri in ceramica” scaturiti dall’incontro di giovani progettisti con Paolo Ulian, Elisabetta Di Bucchianico, Daniela Maurer e Dario Oggiano per il workshop che si è tenuto l’estate scorsa.
Gli oggetti in mostra, scaturiti dall’incontro di visioni progettuali contemporanee con l’attenzione per il valore storico delle forme tradizionali castellane, divengono occasione per l’avvio di una riflessione costruttiva sullo stato della creatività in maiolica e punto di partenza per ragionare sulle strategie operative necessarie a salvaguardare e rilanciare l’importante risorsa culturale ed economica del nostro territorio.
Lo scenario quello dell’Istituto d’Arte di Castelli, i partecipanti, studenti e artigiani-artisti che hanno risposto da tutte le parti d’Italia. Il fine: usare la tradizione della ceramica di Castelli per provare a dare un futuro nuovo ad una forma d’arte, forse la più inconfondibile d’Abruzzo, ma che vive un momento di vera e propria stasi creativa e promozionale. Non “copiare”, ma smontare i pezzi tipici della ceramica castellana e rimontargli dandogli una valenza emotiva: le opere infatti nate da quel workshop tematizzano spiritualità, come quella il copertina, amicizia, amore, solidarietà e molto altro che sarà messo in mostra per gli straordinari risultati scaturiti dall’esperimento, che sono così lontani dagli oggetti che siamo abituati ad avere in casa o a riconoscere provenienti da Castelli, ma così vicini all’importanza e alla storia di questa unica realtà del Teramano che vive un presente complicato.
Il visitatore si imbatterà allora in una divinità Indù, espressione del concetto di spiritualità ottenuta dall’impiego di beccucci a “testa di drago” divenuti braccia e proboscide, di trottole realizzate con il fissaggio di coperchi di barattoli da farmacia espressione di libertà, o di una brocca instabile che poggia su una moltitudine di pomelli a simboleggiare l’incertezza del concetto di inizio.
L’appuntamento per l’intero giorno. Info sui siti linciati sopra.
Nella foto di Emanuela Amadio, la lettura del concetto di “spiritualità” effettuata da Marco Scuderi