La presentazione ufficiale è stata all’Hotel Bellini, Napoli, sabato scorso, ma l’eco del Presepe degli chef ideato da Maurizio Cortese, giornalista enogastronomico della Gazzetta Commerciale, meglio, foodwriter nazionale, è rimbalzata da un profilo all’altro degli interessati, unico abruzzese compreso. E così quella che era nata come un’idea a sostegno della tradizione napoletana del presepe, è diventata una strategia promozionale per ognuno dei raffigurati dalle mani di Marco Ferrigno, uno dei maestri artigiani più innovativi di San Gregorio Armeno.
Di abruzzese c’è lo chef più celebrato, Niko Romito, ma è un inizio, con il tempo si arricchirà di volti nuovi, perché l’idea è la stessa delle stelle, forchette, delle menzioni varie legate alle guide. “Si tratta – spiega Cortese – dell’omaggio ai grandi interpreti della cucina italiana in chiave schiettamente partenopea”. E dalle new entry o dalle uscite, si capirà chi è il cuoco del momento.
Ci sono tutti gli stellati: Niko Romito, i cuochi campani Alfonso Iaccarino e suo figlio Ernesto, Antonino Cannavacciuolo, Mauro Iuliassi, con la guida del Gambero Rosso, Gianfranco Vissani, Alfonso Caputo de “La taverna del Capitano”, Ciccio Sultano, Massimo Bottura, ed i critici gastronomici Stefano Bonilli e Enzo Vizzari.
Il presepe avrà vita propria: sarà nomade, infatti è a disposizione di chiunque voglia utilizzarlo per un evento, altra idea strategica di Cortese che ci confessa: “Questa idea ci sta dando soddisfazioni oltre quelle che avevamo preventivato”.