Era un sogno, è diventato realtà. La realtà è la storia di una pecora dal vello dipinto, affiorata dal passato in una strana fotografia e divenuta una musa di ceramica e un progetto iconografico e artistico grazie alle mani e alla creatività di Elisabetta Di Bucchianico e Dario Oggiano, insieme l’Officina della Invenzioni di Arago Design che sta facendo uno splendido lavoro di recupero del folclore abruzzese tramite le immagini e gli oggetti che appartengono all’identità abruzzese.
La Musa ovina è un’entità errante, che però trova casa, a Pescara, all’Aurum, dopo la curiosità e il successo riscosso ad esempio a Milano al Fuorisalone del design di Cascina Cuccagna. Ma ora si ferma e mette radici nella stanza di Doralinda e la musa ovina, una kinderAurum, un luogo in cui si svolgono attività didattiche rivolte ai bambini, riferito all’omonima favola abruzzese scritta da Dario Oggiano, illustrata da Sara Patriarca e incentrata sulla nuova icona mitologica della musa ovina, affascinante pecora immaginaria dal vello ornato dai decori tipici delle coperte tradizionali in lana, nata dal Progetto MUSA durante la ricerca di spunti creativi nell’ambito dell’iconografia della cultura tessile locale.
“Questa stanza sarà il luogo di partenza di tante cose – spiega Elisabetta illustrando la stanza – Innanzitutto di laboratori che serviranno a insegnare ai bambini qualcosa di più sull’Abruzzo e sulla nostra identità. Lavori in più materie perché la stanza si presta a questo scopo e perché è giusto che i bambini siano i primi testimonial della storia del luogo in cui sono nati”.
A ciò si aggiunge la valenza artistica del progetto e il valore simbolico dell’icona nata intorno alla musa ovina e al suo carisma. Perché il carisma c’è: “La potenza simbolica dell’animale in cui si condensano contemporaneamente le due dimensioni identitarie dell’Abruzzo – dicono Elisabetta Di Bucchianico e Dario Oggiano – il livello naturale e quello artificiale della creatività umana, diviene terreno fertile per l’ideazione di nuovi modi per raccontare il territorio e una preziosa occasione per riflettere con i bambini e gli adulti sul rapporto tra l’invenzione e sulla prima indiscutibile fonte d’ispirazione: la Natura. La stanza di Doralinda e la musa ovina è il luogo in cui si racconta in modo fantasioso la storia e la cultura tecnico/artistica del nostro territorio, ribaltando le consuete ottiche narrative e intrecciando in modo multidisciplinare e multiculturale alle storie locali, racconti che divengono universali”.
La stanza è caratterizzata dalla ricostruzione delle due ambientazioni principali della fiaba, la casa di Doralinda a Taranta Peligna e il pascolo delle muse ovine sul limitare del bosco di Fonte Vetica a Campo Imperatore, a cui si sommano gli elementi di supporto alla “creatività attiva”.
Le “pecore lavagna” della parete ” dei decori ” e gli arredi riferiti all’immaginario della fiaba, divengono gli strumenti per una creatività che si riferisce giocosamente alla cultura abruzzese.
Immergersi nel mondo bizarro e senza tempo delle muse ovine, offre stimoli utili a riferirsi alla creatività locale con rinnovato entusiasmo e a riscoprire il territorio accompagnati da personaggi affascinanti che pur provenendo da mondi onirici proseguono legittimamente il loro cammino sulla splendida e solida terra d’Abruzzo.
Il Progetto MUSA.
Il progetto MUSA è ispirato al mito della musa ovina, affascinante animale mitologico immortalato in una misteriosa fotografia di fine ‘800, che qui assume il ruolo metaforico e poetico di legame universale e incontrovertibile tra la “bellezza artificiale” e quella naturale, rapporto genericamente sottovalutato e antropocentricamente orientato che in questo caso viene energicamente ribaltato ponendo la Natura ad origine di tutto.
Un progetto che nasce nel gennaio del 2013, dall’incontro e dalla coincidenza di visioni della Magenta Srl, incubatore aziendale ermeneutico, e i designers Elisabetta Di Bucchianico e Dario Oggiano che ne curano la direzione artistica.
Dalla sua presentazione durante il Salone Internazionale del Design di Milano nell’aprile 2013 ad oggi, il progetto MUSA, e più in generale il mito della musa ovina, stanno rapidamente conquistando l’attenzione del mondo intellettuale, della stampa e del grande pubblico, e la scultura in lana e ceramica, sintesi dell’intero progetto, è stata esposta in occasione della presentazione dell’ultimo romanzo di Dacia Maraini a Sulmona, protagonista di OUTSIDE2013 a Castelvecchio Subequo, dell’apertura del Festival di Arti Performative CORPO2014 a Chieti e di molteplici ulteriori eventi. Tra gli altri, presso il Museo della Transumanza di Villetta Barrea, nel Castello di Barrea, in occasione dei Colori del Territorio a Spoltore e della 44ma edizione della Mostra dell’Artigianato Artistico abruzzese di Guardiagrele.
La stanza di Doralinda e la musa ovina è stata progettata dall’Officina delle Invenzioni, realizzata da Carta Fatta, comunicata e doppiata di complementi d’arredo da Cilli Pubblicità e Patriarca Arredamenti.