Ultimo giorno di esposizione, degustazione e acquisto nei padiglioni della Fiera di Lanciano con Agroalimenta. Diverse le attività andate in porto per la nuova edizione, fra workshop, show cooking ed esperimenti. Si punta sul futuro, guardando all’internazionalizzazione, argomento di un seminario voluto e alimentato dal centro estero delle Camere di Commercio.
“Il primo esperimento qui a Lancianofiera è andato benissimo e ci sono i presupposti affinché questo momento sia un appuntamento da ripetere anche in futuro e, perché no, in altre rassegne del polo fieristico regionale lo ha detto Rossano Di Giovacchino, direttore del Centro Estero delle Camere di Commercio abruzzesi, a margine del workshop promosso all’interno della 16esima edizione di Agroalimenta.
All’evento di oggi hanno partecipato 39 aziende abruzzesi (del settore vitivinicolo, oleario, dolciario e lattiero-caseario) che hanno avuto la possibilità di entrare in contatto con 28 buyers provenienti da Polonia, Russia, Cina, Kazakistan, Giappone, Stati Uniti, Germania, Norvegia, Svezia, Repubblica Ceca, Hong Kong e Singapore. L’iniziativa è stata promossa in collaborazione con l’Assessorato allo Sviluppo Economico della Regione Abruzzo.
“Molte delle aziende abruzzesi dell’agroalimentare – ha spiegato Di Giovacchino – esportano all’estero quote rilevanti delle loro produzioni, che in alcuni casi possono toccare anche il 93 per cento del totale. Un modo per crescere e svilupparsi, superando la crisi del mercato interno, purtroppo ancora asfittico. Del resto nel mondo i prodotti italiani sono sinonimo di qualità e continuano ad avere grande attrattiva”. Ma come cresce l’export abruzzese in rapporto a quello nazionale? “Le esportazioni abruzzesi in questo settore – risponde ancora il direttore del Centro Estero – crescono in modo più consistente rispetto al dato nazionale, con almeno due o tre punti percentuali di differenza. Un margine che è ancora più marcato nel settore vinicolo, con le aziende della nostra regione che oggi sono presenti in 80 diversi Paesi del mondo”.
Ma il workshop non è stato l’unico momento “internazionale” di Agroalimenta. A Lancianofiera era presente una delegazione di operatori economici del Montenegro, che hanno illustrato le prospettive di cooperazione tra le due sponde dell’Adriatico, con al centro i porti di Bar e Ortona, strategici per la logistica e i flussi commerciali. E proprio sullo scalo di Ortona la Regione ha ribadito l’intenzione di investire risorse, in modo da farlo finalmente decollare come base portuale regionale.
Nel frattempo la rassegna continua, con una folla di visitatori che fin curiosa, e acquista, negli stand dei circa 150 espositori che arrivano da tutta Italia e che espongono le prelibatezze della tradizione gastronomica nazionale: dai salumi ai formaggi, dalle conserve al baccalà, fino ad arrivare ai prodotti da forno, con una grande varietà di pani e dolci.
Per la giornata conclusiva, oltre alle degustazioni e ai numerosi laboratori organizzati in collaborazione con le associazioni dei produttori e gli istituti alberghieri di Villa Santa Maria e Roccaraso, alle 10.30 (nel Teatro del Gusto al padiglione 2) è in programma una interessante tavola rotonda sulla mistificazione alimentare dal titolo inequivocabile: “Pinocchio nel piatto”.