Quando l’avevo incontrata, all’inizio dell’estate. mi aveva parlato a lungo della sua malattia, della dolorosa battaglia che stava combattendo contro la malattia che l’aveva aggredita. Era fiduciosa e grata ai medici che l’avevano operata consentendole di continuare a vivere, permettendole di tornare a lavorare nella sua “Chitarra Antica”.
“Mi affatico più di prima, ma questo è il mio mondo e qui voglio stare se la salute me lo permette”, mi aveva confidato. Ieri la signora Pina D’Alonzo, fondatrice della più antica gastronomia di Pescara, se ne è andata, stroncata da un male incurabile, che nonostante la sua grande voglia di vivere, l’ha sopraffatta. Era una donna tenace, una grande lavoratrice, legata alla famiglia, moglie e mamma instancabile, nonna straordinaria. Maestra di vita e di cucina. L’ultimo saluto le sarà rivolto dai familiari, parenti e amici oggi pomeriggio , alle 16, nella chiesa di Gesù Bambino, in via dell’Emigrante, dove si terranno i funerali.
Al marito, ai figli, le nuore e i nipoti vanno le condoglianze della redazione de “L’Abruzzo è servito” che vuole ricordarla con quell’ultima intervista, seduta al banchetto della sua “Chitarra Antica” mentre mostra sorridente foto e antichi ricettari ricordando i duri anni trascorsi in Belgio, il sogno, poi realizzato, di tornare in Italia, fino alla felicità di insegnare ai suoi nipotini tutti i segreti della sua straordinaria cucina.
Ecco l’intervista: Alla Chitarra Antica Pina compone tradizione e pasta