Di locali, a Pescara e dintorni, ne ha lanciati e gestiti davvero tanti. Diciotto in tutto, tra cui La Rueda, Il Moro, Lido Pinalba, Le Hawaii, La Baia, La Locanda del Poeta, Borgo Alto e infine Pirates City, in pieno centro. Ora che la sua attività è diventata “maggiorenne”, Roberto Di Marco, ristoratore pescarese, conosciuto da amici e clienti come Roberto “Pinguino”, ha sentito la necessità di fare il salto oltremanica. La sua nuova scommessa è a Londra dove, condividendo l’idea di due amici di investire all’estero, ha ristrutturato e avviato un ristorante-bar il cui nome è “The New Lavender”, in Clapham Juction, a una fermata di treno da Victoria Station.
“Abbiamo avuto l’occasione di rilevare questo locale che esisteva da una trentina di anni” spiega. “Era una specie di bistrot-pub ridotto piuttosto male, ma situato in una zona centrale. L’abbiamo rimesso a nuovo seguendo il mio istinto, che negli anni mi ha sempre guidato bene. Ho scelto linee morbide e pulite che hanno sdrammatizzato il pub e virato verso il bistrot. Il nome è rimasto lo stesso, abbiamo preferito non cambiarlo”.La ricetta del successo, Roberto Di Marco l’ha azzeccata anche questa volta visto che, a poco più di un mese dall’apertura, il locale è finito già su alcune riviste specializzate. Gli ingredienti? Tanti prodotti abruzzesi che i londinesi apprezzano moltissimo.
All’inizio abbiamo puntato su pesce e carne con un menù bilanciato, ma mi sono accorto subito che il pesce non funzionava.” ammette. “I loro sapori sono totalmente diversi dai nostri perché il pesce non è saporito come quello dell’Adriatico. Un piatto di spaghetti alle vongole sa solo di acqua e olio. E poi il londinese preferisce la carne. Per me è facile capire quelle che sono le difficoltà di un locale dopo le tante esperienze fatte. Così abbiamo cambiato subito il menù basandolo al 90% sulla carne e al 10% sul pesce. Ho portato il mio brand a Londra e servo tanti prodotti abruzzesi, soprattutto nei taglieri dove tutti gli insaccati sono del Teramano e del Chietino. Ci sono salsicce, ventricina e pecorino di diverse stagionature che trasportiamo a Londra nei nostri viaggi. Ormai ci vuole talmente poco a raggiungerla. Agli insaccati aggiungiamo alcune verdure come, ad esempio, peperoni e uova. Facciamo anche la pasta, in particolare gnocchi e sagnette. I vini, ovviamente, sono abruzzesi”.
Roberto Di Marco ora fa la spola tra Pescara, dove continua a gestire il “Pirates City” e Londra, dove elabora nuovi piatti in cui sia presente sempre un po’ di Abruzzo, come l’hamburger al pecorino. In cucina, insieme a lui, lavorano un cuoco pescarese, Mauro Luciani, e un aiuto cuoco. “In estate proponiamo pietanze più leggere, soprattutto insalate, verdure, pomodorini, ma in autunno e in inverno prepareremo altri piatti della tradizione abruzzese come l’agnello cace e ove, gli arrosticini e la trippa. Stiamo facendo assaporare ai nostri clienti anche piatti conditi con il fuffellone o il peperoncino fresco. Il locale ora funziona bene, lavoriamo tanto anche come bar” concude. “La nostra clientela è di livello medio-alto, i clienti apprezzano il cibo er itornano. Abbiamo raggiunto un buon risultato tanto che abbiamo in programma di aprire altri tre locali”.