“Occorre tutelare e valorizzare le eccellenze produttive incentivando il fenomeno associativo. La nostra realtà economica è caratterizzata da una vivace vocazione agroalimentare con piccole e medie imprese competitive dal punto di vista qualitativo grazie alla capacità di innovazione degli stessi imprenditori. Un settore economico per il quale abbiamo dati confortanti rispetto ad una crisi generalizzata che colpisce altri comparti”. Così il presidente della regione Gianni Chiodi al convegno che ha aperto la XXVIII edizione della rassegna enogastronomica Mediterranea, la più grande mostra dei prodotti tipici agroalimentari d’Abruzzo organizzata dalla Camera di Commercio di Pescara, in scena al Porto Turistico da oggi fino a domenica prossima.
“Le sfide dell’agroalimentare e della pasta nel mercato globale”, il titolo del convegno in cui si sono confrontati esperti del mondo accademico e imprenditoriale. “Ci interessano, soprattutto, tre punti fondamentali: internazionalizzazione, innovazione e ricerca scientifica – ha concluso Chiodi – Condividiamo l’idea di un polo di innovazione quale raggruppamento di imprese destinato a simolare scambio di conoscenze ed esperienze, a generare sinergie di rete, vantaggi competitivi e innovazioni nel sistema al fine di raggiungere una giusta collocazione delle specificità sul mercato nazionale e internazionale”.
Una sfida che si rinnova quella di Mediterranea, ha sottolineato Daniele Becci, il presidente della Camera di Commercio di Pescara, dando l’avvio ai lavori del convegno, a cui hanno partecipato anche il presidente del Consiglio Regionale Nazario Pagano e il vice presidente della Giunta Regionale, Alfredo Castiglione. “Un totale di 57 aziende (in aumento rispetto allo scorso anno) – ha ricordato Becci – di cui 24 della provincia di Pescara, 14 della provincia di Chieti , 5 della provincia di Teramo e 7 di L’Aquila. Per questa edizione abbiamo inteso dare un impronta molto più business e di respiro ancor più internazionale prevedendo numerosi incontri bilaterali con buyer stranieri”. Una sfida più che ventennale, che non è solo esposizione delle tipicità di cui il territorio è pieno, ma conquista di nuovi mercati, internazionalizzazione, come hanno voluto e saputo dimostrare le voci che hanno animato la mattinata nella Sala Camplone dell’ente camerale. Dal Polo Agire, che di internazionalizzazione si occupa per le sue oltre 100 realtà raggruppate nel primo raggruppamento di piccole e grandi imprese enogastronomiche, il presidente Salvatore Di Paolo, che ne è il presidente, oltre a essere a capo di Confindustria Teramo, questo lo sa bene e ha rilanciato l’appello alla politica perché supportino la tendenza di crescita delle esportazioni del settore.
L’importanza dei poli scientifici nella certificazione e assicurazione della qualità, il valore delle esperienze di settore, sia nella sicurezza alimentare che nella internazionalizzazione, argomenti che non possono viaggiare divisi e che esaltano la qualità dei prodotti. E, infine, la conoscenza dei nuovi mercati a cui parare che è un orizzonte, ma non una meta, come hanno ribadito Luigi Pelliccia, del Centro studi Federalimentare, Roberto Arditi comunicazione Expò 2015, Angelo Frascarelli dell’Università di Perugia, Roberto Papa direttore del Centro Cra, Michele Stanca Presidente Unasa e Francesco Anglani, esperto del Trust. In chiusura anche la chiosa informata del giornalista enogastronomico Carlo Cambi, che ha fatto una fotografia del peso del settore nel mondo enogastronomico e ha sottolineato quanto alto è il potenziale di sviluppo non solo per la pasta e tutto l’indotto collegato, ma per i prodotti legati al territorio anche di altra natura. Occasioni da cogliere, il monito di tutti. La sfida è lanciata, ora che Mediterranea cominci: il taglio del nastro intorno alle 19 al Marina di Pescara.