Si sono dati appuntamento questa mattina all’alba poco fuori da Serramonacesca, vicino all’eremo di Sant’Onofrio, da dove parte il sentiero dello spirito, uno dei più belli del Parco della Majella. Lì si sono radunate una decina di persone, occhi attenti a quello che l’Abruzzo attinge dalla sua storia, dalla sua tradizione, occhi curiosi, accesi su una delle esperienze più intense e forti che in Abruzzo si possono ancora provare: la transumanza.
Gente comune, in coda e in mezzo al gregge della famiglia Di Francesco, un nome storico, che da sei generazioni alleva, produce formaggi e altro, aiuta il Parco a dare un futuro alla biodiversità, mantenendo insieme al proprio il gregge che l’ente deve tenere per risarcire con i capi gli allevatori che perdono animali, perché finiscono preda dei lupi del parco. A organizzare questa esperienza è Abruzzo Facile, un’associazione nata per dare seguito ad un’idea che fu della rivista Il Segnaposto, che oggi non pubblica più: raccontare il mondo agtroalimentare, dell’enogastronomia, delle tradizioni, dell’antropologia abruzzese, attraverso ciò che in Abruzzo accade. A filmare la seconda edizione di Abruzzo Transumanza c’è Ivano Placido, che della rivista era il cuore e che oggi con il gruppo cerca di accostare il turismo alla realtà che appartiene alla regione.
“Questa giornata è la seconda – racconta raggiunto telefonicamente a esperienza aperta, sono sul sentiero dello Spirito quando lo chiamiamo – Un evento che vuole diventare ricorrente, per farne un’attività turistica, ma anche di integrazione al reddito dell’allevamento. I ragazzi della nuova generazione stanno conoscendo tante difficoltà, questo è turismo agropastorale che si aggiunge alla zootecnia. Poi si svolge dentro il Parco, ha un valore di conoscenza del territorio e delle precipuità del territorio stesso altissimo”. E si svolge insieme all’azienda Di Francesco che a Serramonacesca è un’istituzione nel settore, pastori veri, che possono raccontare e mostrare che significa la Transumanza, quella con la “T” maiuscola.
“Abruzzo Facile è nato sull’esperienza de il Segnaposto – spiega ancora Placido – per questo oggi faremo una vera e propria immersione totale nem mondo della pastorizia, senza dimenticare il lato enogastronomico ad essa collegato, accostando alle 12 ore di cammino che stiamo facendo, una ristorazione a base dei prodotti che ne derivano quando arriveremo a Piani di Tarica. Di fatto è un gruppo turistico il nostro. Quest’anno ridotto a causa della necessità di partire il giovedì: bisognava farlo con la sicurezza delle condizioni meteo e quindi abbiamo dovuto anticipare a sabato e portare su il gregge in tempo perché possa compiere i tre mesi di permanenza negli stazzi che le regole impongono agli allevatori”. Direzione Passolanciano, zona Mamma Rosa, la meta del cammino, lì il gregge è a quota a 1600 metri, lascerà lo stazzo per raggiungere mete più alte per il pascolo: “Attraversiamo la valletta di Passolanciano e saliremo attraverso la pista panoramica per arrivare a Fonte Tettone – conclude Placido – è un’esperienza bella, che consigliamo a tutti e che invitiamo tutti a fare con noi”.
.E’ la ricostruzione dell’evento più affascinante della storia della pastorizia abruzzese Credo che , opportunamente ed anticipatamente pubblicizzato sui giusti sitii, potrebbe vedere una nutrita presenza turistica ogni anno.