Quella che comincia domani a Capo di Fano non è una solo una sagra, ma è la celebrazione di un’eccellenza. Sua Eccellenza l’Aglio Rosso di Sulmona. Tanto importante che sia sul sito del Consorzio intitolato a questo fondamentale complemento di cucina, sia sul sito della Pro Loco che organizza da 18 anni l’evento che andrà avanti per tre giorni, questo saporito frutto della terra peligna viene presentato come “mixer”. Una storia di economia e tradizione, quella che regna a Campo di Fano, centro di circa 300 anime situato lungo la provinciale Nolfese, nel territorio del Comune di Prezza, di cui è frazione, un fazzoletto stretto tra il monte San Cosimo a nord e il fiume Sagittario a sud.
La Sagra dell’Aglio Rosso di Sulmona vi prende vita grazie all’energia della Pro Loco il secondo fine settimana di Luglio ed è un evento nato per salvaguardare e promuovere l’aglio rosso di Sulmona, nato dalla gente a cui l’aglio appartiene e per cui rappresenta fonte di sostentamento. Eccellenza, come si diceva e patrimonio per gli agricoltori locali che hanno visto crescere la sua fortuna in tutto il mondo, tanto che la sagra è anche modo di incontro fra buyer, produttori, operatori commerciali, esperti di alimentazione, tecnici, autorità e rappresentanti del mondo agricolo, oltre che occasione di svago e conoscenza anche per turisti e abruzzesi curiosi di assaggiare l’aglio in tutte le declinazioni culinarie offerte dalla manifestazione.
Già, perché l’aglio si potrà acquistare, vedere, odorare, ma soprattutto mangiare l’aglio, altri prodotti tipici del territorio, sorseggiando il vino locale d’annata. Inoltre con il Concorso Mister Aglio Rosso, si gratifica ogni anno la produzione con le migliori caratteristiche tipiche della varietà
La Sagra con la S maiuscola merita di essere scritta così, perché in quasi vent’anni ha consentito che l’aglio rosso venisse prodotto, che la coltura venisse conservata, anzi, potenziata, che la storia che accompagna tale prodotto venisse tramandata di generazione in generazione. “Negli anni ’90 la coltura dell’aglio era ancora importante in Valle Peligna – si legge sul sito del Consorzio Produttori Aglio Rosso di Sulmona che spiega come questa specie è stata salvata – rappresentava una fonte di reddito per le aziende agricole, è succeduto, tra la fine del secolo ed i primi del 2000, un lungo periodo di recessione, agricolo nel complesso e specifico per l’aglio, poiché vaste superfici furono sostituite con altri tipi di aglio, sempre di color rosso, ma più produttivi (spagnoli, francesi). Il Rosso di Sulmona è giunto ai limiti delle specie in estinzione, coltivato in poche aziende e ridotto a pochi ettari, mentre sul mercato si “trovava” in modo diffuso, aglio rosso, ma non più l’ecotipo originale di Sulmona. L’attività di ricerca e rilancio dell’ARSSA, durata oltre un decennio, e quella del Consorzio ProduttoriAglio Rosso di Sulmona, nato nel 2009, ha rappresentato l’inizio di una nuova stagione dell’aglio”.
In pratica la sagra ha ridato energia e forza alla coltura e ha salvato l’aglio rosso dall’estinzione, orientando i produttori verso l’orizzonte da seguire per il futuro. E questo amore viene premiato con il concorso del Mister Aglio Rosso: “ogni anno vengono raccolti dai produttori di aglio le teste più “belle”, quelle che meglio rappresentano la varietà, tenute in forma assolutamente anonima vengono esaminate dalla commissione valutatrice con la scheda di valutazione”. E così la storia e la commercializzazione di questo prodotto vanno avanti, varcando confini sempre più vasti.