Riparte la corsa del carrello della spesa, che a giugno sale all’1,7 per cento annuo attestandosi su valori molto più alti rispetto al tasso d’inflazione (+1,2 per cento). Colpa dei rialzi dei prezzi dei carburanti e degli alimentari freschi, che ancora pagano la lunga ondata di maltempo che non ha dato tregua alle campagne con allagamenti e frane che hanno trascinato in alto le quotazioni al dettaglio di frutta (+6,9 per cento) e verdura (+11,2 per cento). Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, in merito ai dati diffusi oggi dall’Istat.
Il capitolo alimentare ha subito un vero e proprio tracollo. Le famiglie in trincea hanno ridotto qualsiasi acquisto: carne bovina (-6,5 per cento) e pesce fresco (-4,8 per cento), frutta (-4,5 per cento) e ortaggi (-2,2 per cento). Ma anche pasta (-1,6 per cento) e latte (-3,6 per cento).
“Tagli” alle quantità che riflettono una riorganizzazione totale della spesa alimentare da parte de consumatori, costretti dalla crisi a rivedere scelte e abitudini al supermercato -continua la Cia- Oggi, infatti, il 65 per cento delle famiglie compara i prezzi con molta più attenzione; il 53 per cento gira più di un negozio alla costante ricerca di sconti, promozioni e offerte speciali; il 42% privilegia le grandi confezioni o “formati convenienza”; il 32% abbandona i grandi brand per marche sconosciute e prodotti di primo prezzo; il 24% ricomincia a fare cucina di recupero con gli avanzi della cucina. In più, oltre il 16% delle famiglie rinuncia del tutto a pranzi e cene fuori dalla mura domestiche (ristoranti, trattorie, tavole calde, fast-food, pizzerie).