Il maltempo e la grandine di queste ore non è un buon viatico per la stagione turistica che stenta a decollare. E già arrivano le prime drammatiche percentuali a corredo di quanto si può facilmente arguire. Sono quelle del Sib Confcommercio, il sindacato calcola che : ombrelloni chiusi, bar e ristoranti deserti, beh, la stagione è cominciata malissimo e a maggio e giugno le presenze in spiaggia sono crollate del 40% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
“Le condizioni atmosferiche non favorevoli, la pioggia e soprattutto le temperature ben al di sotto della media stagionale hanno comportato lettini vuoti, ombrelloni chiusi, frigoriferi pieni di gelati e bibite, panini e insalate invenduti – afferma Riccardo Borgo, presidente del Sindacato Italiano Balneari (FIPE/Confcommercio) – la ristorazione, in generale, ha subito una diminuzione di oltre il 50% complice anche la crisi economica”.
Secondo Borgo, “oggi il turista preferisce non rischiare: se c’è il sole e fa caldo sceglie la spiaggia, se è coperto rimane a casa. Sempre più spesso, poi, si consultano le previsioni meteo in tv o con lo smartphone – quasi nessuno telefona più allo stabilimento per chiedere informazioni, come si faceva sino a poco tempo fa – e se il meteorologo di turno sbaglia a rimetterci sono ancora gli imprenditori balneari, le spiagge rimangono desolatamente vuote anche se non si vede una nuvola in cielo!”.
“Rispetto agli anni precedenti, poi, si registra un forte calo delle prenotazioni stagionali, in alcuni litorali superiori al 60%: le famiglie non vogliono o non possono più programmare le vacanze con molto anticipo e per un lungo periodo, si salvano solo le località vicine ai grandi centri urbani e quelle costituite prevalentemente da seconde case. “I mesi di maggio e giugno sono stati un vero disastro per la nostra categoria – conclude Borgo – ma siamo abituati a non fare del vittimismo: i bilanci si fanno alla fine della stagione. Da inguaribile ottimista spero che a breve arrivi il bel tempo, il caldo (l’estate prima o poi dovrà arrivare!) e magari nel mese di settembre potremo recuperare quanto abbiamo perso in queste settimane, la gente ha comunque voglia di mare e non è da escludere che, proprio per le difficolta’ economiche, scelga le località più vicine”.
Anche i turisti stranieri – sostiene il Sib – sono lontani dai litorali italiani: nel solo mese di giugno, si e’ registrato fino ad un meno 70% in alcuni noti litorali di vacanze. Ma le preoccupazioni per gli imprenditori balneari non finiscono qui: “il futuro delle nostre imprese – spiega Borgo – cosi’ strettamente legato alle concessioni demaniali, continua ad essere del tutto incerto, cosi’ come lo e’ quello di qualche centinaio di stabilimenti balneari soggetti a canoni assolutamente spropositati. Abbiamo piu’ volte sollecitato il Governo ad istituire i tavoli per affrontare i problemi, restiamo in attesa di essere convocati. Una cosa e’ certa: siamo fermamente determinati a difendere il futuro delle nostre famiglie e quello del turismo balneare italiano”.