Una donna, congolese, imprenditrice in Abruzzo: dall’olio d’oliva del chietino, alla cosmesi naturale con i componenti della sua terra d’Africa, la storia d’impresa di Germaine Etanaka Bombampete che ama così tanto il Bel Paese e i suoi prodotti, da farne occasione di due imprese di successo.
Nel Congo, il paese di origine di Germaine, tutto ciò che è italiano è considerato il bello, il buono, l’ambito, il desiderio da soddisfare, dalla moda al food, al design, all’arte e la sua storia.
A vent’anni Germaine non ha dubbi, la meta è decisa e la giovinezza non ha tempi di attesa. L’ambasciata congolese in Italia le costruisce intorno un abbraccio di sostegno e di solidarietà: vivere in Italia è quello che vuole, studiare, conoscere, lavorare. A Perugia, all’università degli stranieri, inizia un percorso di sapere che le aprirà le porte dell’autosostentamento. Milano è la passerella della moda, poi un lavoro più sicuro e continuativo ma anche l’incontro con l’amore abruzzese. Sarà il marito poi a farle scoprire e amare una regione del centro Italia così poco conosciuta all’estero anche se ricca per la varietà del suo territorio, per la bontà dei suoi prodotti, per l’amabilità della sua gente.
Comincia da qui, dall’amore per il buono dell’Italia, soprattutto per l’olio d’oliva abruzzese, il suo desiderio d’impresa: produrre olio di qualità per condividere e valorizzare questo prodotto che in Abruzzo non ha ancora avuto il riconoscimento che si merita. Con l’acquisto di una casa circondata da un uliveto e dell’”Antico frantoio Bombampete”, situato a Tollo, in provincia di Chieti, Germaine inizia a produrre e diventa la prima donna dell’olio in Abruzzo: ne ama per prima lei il profumo, il sapore, le lavorazioni, le emozioni esperienziali mai provate. L’etichetta del frantoio Bombampete ha successo e il prodotto è apprezzato dai gourmant più esigenti.
Il gusto d’impresa innato la spinge a valutare nuovi traguardi dove l’olio possa essere ancora protagonista: creare una linea di cosmesi naturale che faccia da trait d’union tra le origini africane e l’Italia. L’olio extravergine di oliva del suo frantoio si unisce allora all’olio di argan di Agadir e al burro di karitè del Burkina Faso prodotto da piccole cooperative di donne. Ecco dunque gli ingredienti principali di una nuova gamma di prodotti dedicati alla cura della pelle a marchio VILLA ETA. Il logo scelto per il nuovo brand è ambizioso e ha un valore semantico che va oltre la creatività grafica: l’immagine di Nefertari è l’icona di bellezza fin dalle antiche civiltà quando l’olio d’oliva era già conosciuto come amico straordinario per mantenere la pelle e i capelli delle donne in ottima salute.
Loredana Fumagalli