Nei giorni scorsi è stata osservata la nascita di un nuovo Camoscetto nell’Area Faunistica del Camoscio di Opi, che accanto allo stesso evento dell’anno scorso, fa salire a quattro gli animali attualmente ospitati presso quest’ Area Faunistica del Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise.
Nell’ambito del Progetto finanziato dall’Unione Europea “Life Coornata”, del quale il Parco è partner, le Aree faunistiche rivestono un ruolo strategico, in quanto rappresentano dei serbatoi di soggetti da utilizzare per completare le operazioni di reintroduzione nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini e iniziare la medesima operazione nel vicino massiccio del Sirente-Velino. Esse svolgono, inoltre, una preziosa opera di sensibilizzazione alle tematiche della conservazione.
L’Area Faunistica di Opi, che in passato ha fornito buona parte dei soggetti fondatori per i nuclei di Camoscio nei massicci della Majella e del Gran Sasso, ha un’estensione di circa 6 ettari, e’ stata riattivata nel settembre 2010 con il trasferimento di un maschio dal Parco Nazionale del Gran Sasso e di una femmina dal Parco Nazionale della Majella, che si stanno dimostrando ottimi riproduttori ricostituendo un nucleo vitale di Camosci in semicattivita’, bene osservabile dal belvedere nel centro storico di Opi.