Pescara. Prendere in carico terreni incolti della città che si prestino ad attività agricole, trasformarli in orti sociali e darli in comodato gratuito a pensionati, disoccupati, disabili, associazioni che operano nel terzo settore, facendosi carico delle spese di adeguamento e di un contributo che si avvicina al valore dell’Imu che il proprietario sostiene per l’appezzamento. L’Associazione Domenico Allegrino Onlus lancia “Piccoli orti crescono”: a sette anni di positiva attività con gli orti urbani che si trovano a Pescara, in via Fosso Cavone, gestiti a titolo gratuito da 40 pensionati scelti tramite domanda, arriva una nuova iniziativa rivolta a tutti i cittadini del capoluogo adriatico.
“Piccoli orti crescono” è un progetto per estendere nel perimetro urbano i benefici di un’esperienza maturata in periferia, in quella di San Donato, con un risvolto sociale ed economico altissimi e una valenza psicologica di forte impatto in un momento di grande difficoltà che le famiglie stanno vivendo.
“Avviamo una estensione del progetto realizzato a Fosso Cavone – dice Antonella Allegrino, presidente dell’Associazione – dopo anni di rodaggio e soddisfazioni che derivano da quella esperienza che per molti pensionati e per le rispettive famiglie ha rappresentato sia un sostegno economico, in quanto hanno goduto dei frutti di ciò che sono riusciti a coltivare, sia una valvola di sfogo per tante cose, dalla malinconia della condizione di pensionato alla solitudine, alla ricerca di una nuova sfida in cui provarsi. Ora vogliamo estendere sia geograficamente questi risultati, cercando altri terreni dentro la città, sia socialmente, rivolgendo il progetto a giovani disoccupati, famiglie in difficoltà, persone che hanno voglia di mettersi in discussione ricominciando dalla terra. Si tratta di un’umanità che abbiamo imparato a conoscere tramite il poliambulatorio di via Alento, ma che sfugge alle dinamiche sociali, molto spesso perché si viene a trovare in condizioni di difficoltà a causa della crisi o di momenti difficili mai vissuti prima. Con il progetto Piccoli Orti crescono, vogliamo aiutarli a ritrovarsi e ritrovare un po’ di serenità”.
Come funziona. L’appello dell’Associazione è rivolto a chiunque abbia un terreno inutilizzato dentro la città (non ci si riferisce a terreni agricoli per cui l’Imu è sospesa), facendosi carico dell’Imu e se il terreno ha i requisiti necessari al progetto, la Onlus lo trasforma in un orto urbano, in un giardino, in un’area verde frequentabile e curata e lo affida a persone in grado di coltivarlo e tenerlo in modo decoroso, secondo i meccanismi che animano da sette anni l’esperienza degli orti di San Donato, previa richiesta e con l’affidamento a titolo gratuito. Bisogna mettersi in contatto con la Onlus entro il 20 luglio via mail info@domenicoallegrino.it o via telefono: 085 9436241 – 347 4704320.
“Vogliamo veder funzionare un circolo virtuoso – conclude Antonella Allegrino – che sia di sostegno alle famiglie sia socialmente che psicologicamente e che aiuti sia chi si candida a tenere un orto, sia chi non riesce più a gestire un terreno di sua proprietà. Lo facciamo in un momento di crisi, rivolgendoci alla gente comune che resta fuori dalle politiche di intervento, anche se vive ogni giorno sempre maggiori difficoltà, solo perché non chiede sostegno e attenzione”.
Parlando in cifre, valutando una media delle medie degli importi possibili di Imu per un terreno di 1.000 mq il costo medio annuo si aggira sui 2.450 euro, importo che quantificherebbe il risparmio per i proprietari; 7.350 per 3.000 metri quadri e 12.250 per 5.000 metri quadri. Sulla scorta degli orti operanti a San Donato, un orto coltivato, invece, genera un risparmio annuo medio fino a 406 euro, su un paniere di colture formato da cetrioli, peperoni, pomodori, fave, zucchine, melanzana, lattuga, bietola, fagioli e rape.
Chi può beneficiare del progetto. L’idea è rivolta a pensionati, privi di proprietà e non in possesso di terreni:; famiglie prive di reddito o mono e basso reddito; giovani disoccupati e associazioni con finalità sociali.
Per aderire i proprietari del terreno devono fornire un certificato catastale e documenti attestanti il pagamento dell’Ima per il 2012; mentre i beneficiari se pensionati devono portare un documento attestante la propria condizione, per le famiglie il modello ISEE, per i disoccupati un certificato di disoccupazione e per le associazioni uno statuto o atto costitutivo. Il terreno deve risultare coltivabile e avere dei requisiti che consentano all’Associazione di poter essere trasformato in un orto.