Il #Neolapride ha mantenuto tutte le sue promesse. Anzi, ne ha trattenuto una: replicare d’estate con una giornata intera, tutta dedicata al racconto, alla conoscenza e all’assaggio della Neola, forse il dolce più diffuso ma meno decantato d’Abruzzo. Che sia il più diffuso lo ha dimostrato il contest culinario connesso all’evento creato dai creativi di Arago Design e ACube nello SpazioArde di via delle Caserme, a Pescara, dove sono arrivate ben 23 versioni di Neola da tutta la fascia costiera e anche da quellacollinare, montana e pedemontana che hanno risposto all’appello lanciato via social: dolce, salata, tradizionale, innovativa, coraggiosa e a trionfare è stata una versione new age, al the verde e cioccolata con farina non doppiozero che ha conquistato la giuria presieduta dal decano dei ristoratori di Pescara Vecchia, Giovanni Marrone di Taverna 58 e riunita per deliberare presso il risto pub Omar Kayyam.
Insieme alle interpretazioni più salutiste, ce n’era anche una senza glutine e fra le più tradizionali, non è mancata quella con anice stellato e limone, però a stupire tutti è arrivata anche la pizze-tta neola, salata e con pummarola e mozzarella ‘ncoppa che
si è aggiudicata una special menzione! Ma ha conquistato la giuria la versione al The Verde Matcha realizzata da Silvio Monaco a forma di cuore, fragrante e sensuale con i suoi pezzetti di cioccolato nell’impasto capaci di lasciare un fresco ricordo del passaggio in bocca come l’odore sprigionato dalle neole dell’infanzia, buonissima! Altra vincitrice la neola tradizionale di Maria Leda Marcantonio, pochi ingredienti, grande semplicità, a loro i corsi di cucina Red.
Tutto questo serve a capire che la neola c’è e resiste al tempo e alla modernità, anzi cambia pelle per andare avanti. Su una delle pareti della galleria-Spazio di Arde, luogo della nuova generazione di artigiani a Pescara vecchia, i designer, sono stati esposti tutti i “ferri” vecchi, stampi su fuoco per le pizzelle, meglio, ferratelle che furono, alcuni in arrivo da due secoli fa! Non solo, la neola è anche benefattrice, con il “Progetto Neola”: grazie a un forno speciale che fa neole a forma di rosone della Basilica di Collemaggio che un collettivo di artisti capitanato da Bruna Esposito, Emanuela Barbi, Enzo De Leonibus, Franco Fiorillo ha creato per raccogliere fondi da destinare alla ricostruzione della città distrutta dal terremoto. E l’idea è tanto piaciuta che un pezzo della gradinata di San Bernardino, uno dei luoghi simbolo della città, ha ripreso vita grazie alla neola.
Ma, anche se la montagna di neole posta proprio al centro del locale ha catalizzato l’attenzione, insieme a due cooking show, uno dei quali dominato da un appassionato che ha monopolizzato la dimostrazione, tale ‘Nduccio da Pescara, della neola si è raccontato anche la storia e la costruzione. Già, perché in via delle
Caserme è tornata una fucina, quella di Elisabetta Di Bucchianico e Dario Oggiano, che hanno forgiato davanti agli occhi degli astanti le loro neole in ceramica, che con la versione design non solo hanno riportato l’attenzione sul dolce, ma l’hanno trasformata in un’icona insignita della Menzione d’Onore del Premio Design Abruzzo 2013, che ha parlato anche alla settimana milanese del Design, dominando fra le altre platee, anche le cronache regionali dell’Expo, da quel di Brera, dove è diventata gadget della regione. Insomma, un trionfo per i motori dell’evento.
“L’intento di questa giornata era quello di raccontarla – dicono Elisabetta e Dario durante le due dimostrazioni pratiche di costruzione, accanto al forno e attrezzi del mestiere – è nata da tante prove e dalla voglia di fissare un ricordo che ognuno di noi porta dentro, è diventata una sfida raccolta da chi ha cominciato ad apprezzarla e a diffonderla anche come oggetto di design. Come tutti gli oggetti del ricordo è un testimone potentissimo, bello, intenso, capace di collegare vari mondi: per il #Neolapride cultura, etnografia ed enogastronomia hanno dialogato, per questo stiamo pensando ad una replica a breve”.
Magari versione fast food, anche perché la neola culinaria continua ad essere diffusissima in Abruzzo, ne sa qualcosa la Cbe Elettrodomenstici, piccola impresa industriale e artigianale insieme di Spoltore, che forgia forni elettrici e da fuoco per le neole in mille disegni diversi e ne diffonde anche le ricette,
per via della passione che Antonietta Di Nucci, moglie del titolare, mette nello sperimentare.
Infatti lei e una compagna di scorribande culinarie qual è la blogger Annarita Delli Compagni, artefice di Cucinalkemika, hanno dominato i cooking show dedicati, facendo conoscere ricette e interpretazioni del dolce e dividendo la platea con ‘Nduccio, assaggiatore speciale e anche eccezionale cultore della materia, che ne ha raccontato vizi, virtù e aneddoti in dieci minuti di grande divertimento.